05/07/2019

Cultura

Addio a Ugo Gregoretti – Fu un grande direttore del Teatro Stabile di Torino

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Si è spento oggi, all’età di 84 anni, Ugo Gregoretti: una lunga carriera lo ha visto protagonista del teatro, del cinema e della televisione italiana: raggiunse il successo popolare come autore tv con ‘Controfagotto’, ‘Il Circolo Pickwick’, e ‘Romanzo popolare’ e nel 1954 fu assunto dalla la Rai.
Da qui è inziato il suo grande successo con la realizzazione di inchieste tv che ebbero un grandissimo seguito,

In seguito,  fino alla fine degli anni Settanta, si dedicò al documentario politico. Diresse il Tearo Stabile di Torino dal 1985 all’89 il teatro Stabile di Torino.

Questa è la Nota del Teatro Stabile, alla notizia della sua scomparsa:

“La Presidenza, la Direzione, il Consiglio di Amministrazione e i Dipendenti del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale nel giorno della scomparsa di Ugo Gregoretti partecipano con profonda commozione al dolore dei suoi famigliari e del mondo dello spettacolo per la perdita di uno dei più significativi protagonisti della cultura italiana del Novecento. Il suo spettacolo d’esordio fu quasi un biglietto da visita o una dichiarazione d’intenti: portò in scena I figli di Iorio, versione satirica della tragedia in versi dannunziana scritta “a caldo” da Eduardo Scarpetta. Nella stagione successiva (1986-87) Gregoretti diresse il critico di Sheridan e affidò la parte del protagonista a Walter Chiari. Il grande comico entrò a far parte della squadra del TST con tutto il suo carico di talento e di inquietudine umana che esplose nell’88-89, quando Walter venne chiamato ad interpretare Re Ubù di Jarry con la regia di Gregoretti e Franco Gervasio (Chiari diede forfait alla vigilia del debutto e il personaggio del Padre Ubù fu interpretato dallo stesso Gregoretti a Torino e in tournée).
Nel 1987-88 Gregoretti programmò al Carignano Le Miserie ‘d monssù Travèt, che aveva come protagonista Paolo Bonacelli, un attore non piemontese che, per prepararsi alla parte, fu costretto a studiare con un ripetitore di dialetto. Ne derivò una sommossa popolare. I puristi e, soprattutto, gli attori di radice piemontese insorsero suscitando una bagarre senza precedenti. La direzione di Gregoretti ebbe anche il merito di affidare a Luca Ronconi l’arduo compito di mettere in scena Mirra di Vittorio Alfieri, interpretato dalla giovane rivelazione Galatea Ranzi, affiancata da Ottavia Piccolo e Remo Girone, quasi preparando un passaggio di testimone che avverrà nella stagione 1989-90″

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