23/05/2019

Cronaca

Addio alla mongolfiera di Torino? Servono mezzo milione di euro per sistemarla

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Rischia di non prendere piu’ il volo la Turin Eye, la mongolfiera che si alza nel cielo di Torino da ormai sette anni.
Ma è una mongolfiera senza futuro quella di Borgo Dora: restituite le chiavi al tribunale fallimentare da parte della società che gestisce Turin Eye, il pallone potrebbe non volare piu’.
In un primo tempo si era parlato di uno stop temporaneo della mongolfiera, per necessari lavori di manutenzione. Ma i lavori, dal costo di mezzo milione di euro, non possono iniziare: la scadenza della gestione è imminente (mercoledì 29 maggio) e mancano progetti per il futuro.
I bandi lanciati non hanno trovato nessuna nuova proprietà.
Il tribunale fallimentare avrebbe dovuto vendere la mongolfiera e la concessione per pagare i debiti accumulati negli ultimi anni, ma la proposta ricevuta, l’unica arrivata, però, non è purtroppo andata a buon fine.
La manutenzione da mezzo milione di euro non può essere avviata perché manca un investitore.

E ora la mongolfiera, l’importante attrazione per Torino, che vale 15 mila biglietti all’anno, rischia seriamente di essere cancellata.

I problemi e i debiti iniziarono alcuni anni fa. La società Avio San Michele fu la prima ad andare in fallimento. La successiva gestione di Soluzioni Artistiche ha consentito al pallone di continuare a volare in attesa di un compratore. È in questa situazione di precarietà, anche la concessione comunale è provvisoria:  scadrà fra quattro mesi, a settembre 2019, e i canoni di occupazione del suolo pubblico sono da rivedere al rialzo.

Ora, in mancanza di nuovi progetti, il tribunale potrebbe fare una nuova gara, scorporando l’azienda e le sue proprietà. E al prezzo di 650.000 euro (fra costo del pallone e la necessaria manutenzione) potrebbe presentarsi qualcuno per comprare soltanto il pallone aerostatico e non l’intera azienda, quindi chiedere la concessione.
Il quadro resta comunque nebuloso. Andrea Lazzero, di Soluzioni Artistiche, si dichiara ancora ancora interessato all’acquisto e ha lanciato a questo scopo anche una raccolta fondi online.
Alberto Sacco, assessore turismo, si dichiara preoccupato per la vicenda:
«Cancellare la mongolfiera sarebbe un brutto colpo per il quartiere. Ora nel caso non ci siano più speranze dobbiamo rivedere la destinazione di quell’area di fronte al Sermig”.

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