Durissimo attacco del sindacato degli infermieri Nursind Piemonte all’Asl di Torino che ha replicato con una certa indignazione alle accuse.
Secondo Mursind negli ospedali Maria Vittoria e Amedeo di Savoia del capoluogo piemontese esiste una realtà da terzo mondo:

“Qui gli operatori sanitari di turno sono costretti a mangiare ciò che avanza dalla distribuzione del pasto dei degenti prima che questo sia smaltito come rifiuto solido urbano: una realtà da terzo mondo in una delle più importanti aziende sanitarie del Piemonte, in barba a tutti i diritti dei lavoratori” – scrivono il segretario aziendale di Nursind Digirolamo, e quello regionale Coppolella, che aggiungono alla pesante accusa:

“Allo stato attuale l’azienda non garantisce l’attività della mensa né nelle ore serali né nei giorni festivi, pranzo compreso. Tutti gli operatori sanitari, costretti a turni da contingenti minimi, o quelli impegnati in sala operatoria e in altre attività, non possono usufruire del pasto. Per compensare a questa carenza, l’Azienda ha provato a fornire il pasto ai propri dipendenti direttamente nei reparti con un risultato disastroso e inutilizzabile. Mentre la ‘Smart card, carta elettronica destinata all’acquisto del pasto in esercizi convenzionati, è riservata solo a pochi eletti”.

“Una bufala, Nessun dipendente è costretto a mangiare gli avanzi dei degenti. Non è veritiero il quadro della situazione dipinto dal sindacato” rispondono dall’Asl di Torino, come riporta il quotidiano La Stampa.

“Una nuova ditta è subentrata nell’appalto della mensa dall’inizio del mese, con conseguenti inevitabili, piccoli inconvenienti legati alla nuova organizzazione. Attualmente è prevista una soluzione alternativa per i dipendenti che non possono lasciare il servizio, la fornitura di smart card”.
Si attende ora la risposta del sindacato per uno scontro che non è destinato a concludersi.