24/01/2019

Cronaca

“Io, ragazza diabetica, rischiavo la vita e sono stata terrorizzata dall’aggressività di un infermiere” – La disavventura al Pronto Soccorso

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L’episodio è stato reso pubblico da una ragazza di 27 anni di Rivoli, affetta da diabete di tipo 1 da quasi vent’anni.

Spero che a nessuna persona con questa malattia capiti ciò che è successo a me sabato notte” – dice la ragazza, dopo che per una dimenticanza aveva lasciato nella toilette di un ristorante di Rivoli l’astuccio contenente insulina e glucometro, il misuratore della glicemia.

“Me ne sono accorta quando il locale aveva già chiuso – inizia il racconto della 27 enne che ha parlato dello spiacevole episodio sulla popolare pagina facebook “SEI DI RIVOLI SE…”

“Siamo esseri umani – dice la ragazza – “con una vita frenetica e può capitare una dimenticanza: non dovrebbe ma può capitare una volta nella vita. Sono subito corsa al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Rivoli molto spaventata per chiedere aiuto, per avere un glucometro temporaneo d’emergenza solo fino a quando non riapriva il locale e non fossi riuscita a riprendere l’astuccio. A me capita spesso di andare in ipoglicemia di notte o verso mattina e ultimamente mi è capitato di non avvertirla e di conseguenza è vitale che qualcuno vicino a me mi misuri la glicemia per potermi soccorrere”.

E qui inizia la disavventura per la 27 enne affetta da diabete.

“Al Pronto Soccorso ho trovato un infermiere che si è comportato davvero in maniera scandalosa – racconta – “ha iniziato a urlarmi contro: “vedi di stare calma, stai zitta fammi parlare, io non so cosa dirti è stata una tua dimenticanza sono problemi tuoi io non posso darti nessun glucometro, se hai bisogno di notte che stai male chiama il 118 e ti fai ricoverare qui, se vai in ipoglicemia vuol dire che è colpa del tuo diabetologo che non è in grado di farti una terapia diabetologica adeguata”.

Un comportamento, secondo il racconto della ragazza, arrogante e decisamente fuori luogo se si pensa che una persona che soffre di diabete ha necessità in momenti come questi di essere tranquillizzata per non avere sbalzi glicemici, non certo di essere ulteriormente terrorizzata.

“Io – continua la protagonista della disavventura – “sono rimasta di sasso di fronte a tale trattamento e gli ho chiesto se secondo lui fosse normale che io in un momento di emergenza mi rechi in ospedale e trovi una persona che mi tratti così e che se ne lavi le mani e lui con il suo menefreghismo mi ha risposto nuovamente male urlandomi contro che lui non sapeva cosa dirmi perché era un problema mio e non suo, e che non c’era soluzione perché il glucometro non poteva darmelo, dal momento che l’Ospedale non lo aveva. Trovo sia davvero scandaloso che un infermiere urli contro ad una ragazza diabetica terrorizzata che in quel momento doveva solo essere rassicurata ed aiutata. Sono consapevole tuttora che non è colpa sua se l’ospedale non possiede nemmeno un glucometro, ma c’è modo e modo di rivolgersi. Fortunatamente sono andata in farmacia notturna e ho trovato una persona splendida che non si è rifiutata di aiutarmi anzi ha cercato in tutti i modi di tranquillizzarmi per non avere sbalzi glicemici e di trovarmi una soluzione, sarò sempre grata a quel dottore e non lo dimenticherò mai per ciò che ha fatto per me, mi ha salvato la vita! L’Ospedale di Rivoli mi ha già delusa moltissime volte, credetemi non le conto neanche più, ma questo episodio credo sia stato davvero terrificante. Questo ti fa capire che se hai bisogno di aiuto puoi morire e ti viene pure urlato in faccia che è un problema tuo”.
Quindi l’amara conclusione della giovane:
“Non riesco ad esprimere in due parole cosa ho provato sabato notte..paura penso sia la parola più adeguata. Solo chi è diabetico può capire cosa si prova quando non hai più il tuo salvavita in mano e nessuno può aiutarti, non ve lo auguro mai! Sono schifata e senza parole!”

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