Singolare pena inflitta a Elhmandi Halili, 23 anni di origini  marocchine e naturalizzato italiano, arrestato dalla Digos a Torino nel marzo scorso con l’accusa di partecipazione all’associazione terroristica dello Stato Islamico.

La pena fa parte di un più ampio provvedimento di sorveglianza speciale, motivato dalla pericolosità sociale dell’uomo, sospettato di terrorismo.

Il Tribunale misure di prevenzione di Torino ha imposto all’uomo il divieto assoluto dell’utilizzo di internet, dei social network e di qualsiasi altro dispositivo che possa permettere ad Halili di connettersi.  Il divieto si estende inoltre alla possibilità per l’uomo accusato di terrorismo di accedere ad Interenet Point.
Questo provvedimento avrà la durata di 5 anni e inizierà dal momento della sua scarcerazione (Halili è attualmente in carcere in attesa della sentenza definitiva). Varrà inoltre dal momento dell’uscita del carcere qualora l’uomo venisse condannato in via definitiva.

Haili è accusato di essere l’autore del primo testo di propaganda dell’Isis in italiano diffuso in rete.
Fra il materiale diffuso dall’uomo e portato al processo di Torino: video dei mujaheddin in Siria ed Iraq, esecuzioni di civili e militari,  discorsi del cosiddetto “Bin Laden della rete” Al Awlaki, predicatore che incita all’odio in Internet, celebrazioni degli attentati di Parigi e Bruxelles e altro.

Il processo è appena iniziato ed è stato inizialmente rinvito perché Halili ha chiesto di poter nominare un legale di fiducia.