Una donna di origine rumene di 35 anni, insieme al marito, aveva architettato un piano che in questo caso si può tranquillamente definire ‘diabolico’,  per estorcere denaro all’anziano prete della parrocchia.
La particolare storia è avvenuta in provincia di Torino e si è conclusa con il processo alla donna.

In combutta con il marito, la 35enne ha provocato l’anziano prete ottantenne per alcune settimane, entrando nel suo ufficio, spogliandosi davanti a lui e una volta anche baciandolo sulla bocca.

Il tutto in attesa di una risposta del prete che sarebbe stata filmata e fotografata dal marito, pronto con la donna a ricattare il prelato.
Con la scusa di essere malata, la rumena si era tolta il reggiseno davanti al prete, che con estrema fermezza le ha però intimato di rivestirsi immediatamente. In quell’occasione il sacerdote le ha dato 50 euro, forse per pietà nei confronti della supposta malattia della donna che piuttosto frustrata è uscita dall’ufficio dell’anziano.

Non doma è tornata pochi giorni dopo, questa volta abbassandosi i pantaloni e togliendosi la maglietta.  Ma anche in questa seconda circostanza il prete ha risposto mantenendo tutta la sua compostezza, mentre il marito filmava la scena dalle retrovie.

Il prete anche nella seconda circostanza non aveva mosso foglia, ma nei giorni successivi è stato comunque raggiunto da messaggi minacciosi e telefonate che gli chiedevano di consegnare subito 20 mila euro per evitare la divulgazione delle foto.

A quel punto il sacerdote ha vacillato e avrebbe trattato per 10 mila euro. La coppia però si è insospettita della presenza dei carabinieri vicino al luogo dell’incontro e la consegna del denaro era così sfumata. Solo a distanza di settimane la coppia era riuscita ad ottenere 5000 euro presentandosi in chiesa.

La particolare storia si è conclusa con il processo dopo la denuncia del prete. Secondo l’accusa della Procura la donna “ha agito in modo repentino e con violenza avrebbe costretto il sacerdote a subire atti sessuali”.

Alla fine la 35enne rumena è stata condannata per violenza sessuale e ha patteggiato una pena di un anno, undici mesi e venti giorni di carcere dopo aver risarcito 2500 euro al prete.