La qualità dell’aria a Torino non migliora, Anzi, è in peggioramento.

I dati diffusi dall’Arpa, che  mostrano le concentrazioni giornaliere di PM10 misurate nelle stazioni cittadine, sono tutt’altro che positivi.
Negli ultimi giorni i valori hanno sempre sforato il limite di 50 microgrammi al metro cubo di polveri sottili.
86,82 e 85 microgrammi al metro cubo: questi i valori medi degli ultimi giorni a cui è  stata esposta la popolazione torinese.

Il picco si è raggiunto ieri: 114 microgrammi di PM10 sono stati registrati presso la stazione di Torino Lingotto; 91 microgrammi alla stazione di Torino Rubino

La situazione è dunque in peggioramento: è probabile che sabato 21 ottobre il blocco del traffico, attivo da ieri per i veicoli fino a diesel Euro 4, venga esteso anche agli Euro 5.

Sono trascorsi infatti i dieci giorni consecutivi di superamento di 50 mg al metro cubo di polveri sottili, che portano al raggiungimento del  “livello rosso”, secondo il programma antismog firmato dalle Regioni della Pianura Padana e adottato dalla Città di Torino.

L’ipotesi del blocco dei veicoli diesel Euro 5 ha suscitato reazioni negative da parte dell’Api, Associazione piccole e medie imprese di Torino. Il presidente di Api Corrado Alberto ha diffuso una nota:

“Bloccare la circolazione dei veicoli commerciali diesel Euro 5 è semplicemente assurdo e inaccettabile. Oltre a questo, non è possibile che in tema di blocco della circolazione per il contenimento dell’inquinamento, si arrivi sempre all’ultimo minuto e che soprattutto non si riesca ad avere un coordinamento fra Torino e gli altri Comuni dell’area metropolitana. Non va dimenticato – ha concluso Alberto – che i veicoli diesel euro 5 sono nella gran parte dei casi stati acquistati recentemente e che rispettano tutte le norme ambientali in vigore. Fanno parte degli investimenti aziendali, rappresentano degli strumenti di lavoro. Non si può pensare di bloccare da un giorno all’altro l’attività di migliaia di aziende”.