Embraco, salvi i dipendenti – “Basta delocalizzazioni incontrollate, difesi salari e contratti”
La buona notizia è arrivata nelle ultime ore. Passerà al gruppo israeliano-cinese Ventures lo stabilimento di Riva di Chieri dell’Embraco: l’accordo è stato firmato all’Amma di Torino. 90 lavoratori rientreranno subito, mantenendo le stesse condizioni salariali e contrattuali. Mentre la ricollocazione degli altri lavoratori si concluderà nel luglio 2020, grazie all’applicazione dell’articolo 47 che riguarda la cessione del ramo d’azienda. Il gruppo Ventures si occupa di produrre robot per pulire pannelli fotovoltaici e e sistemi per depurazione delle acque.
Per coloro fra i dipendenti che firmeranno il verbale di conciliazione, Embraco corrisponderà il tfr maturato fino al dicembre 2016, con l’aggiunta di un bonus economico quantificato in 9000 euro lordi riguardante il periodo di cassa integrazione da luglio a dicembre dell’anno in corso
La Ventures,come nuova azienda, richiederà la cassa integrazione straordinaria motivata dalla ristrutturazione e riorganizzazione interna per la durata di 2 anni. Oltre ai 90 lavoratori che saranno assorbiti da subito, la nuova produzione dovrebbe iniziare all’inizio del 2019 ed entro pochi mesi altri 190 addetti dovrebbero rientrare in azienda con meccanismi di rotazione per coinvolgere tutti i lavoratori.
Soddisfazione dei sindacati per il risultato raggiunto: esponenti della Fiom-Cgil hanno dichiarato che ora sarà necessario monitorare lo sviluppo del piano industriale.
Dario Basso, segretario della Uilm di Torino, e Vito Benevento, responsabile Embraco per la Uilm,hanno espresso con una nota la loro gioia per l’epilogo di una lunga e difficoltosa trattativa:
“Siamo soddisfatti e fiduciosi sul buon esito dell’operazione, anche per le garanzie ottenute sulle solidità della società fornite dal Mise. Abbiamo stabilito un monitoraggio continuo sull’evoluzione dell’iniziativa e soprattutto abbiamo ottenuto che i lavoratori non perderanno né salario né diritti. E’ stata una trattativa complicata che però ha tracciato una linea in difesa del lavoro in Italia: basta delocalizzazioni incontrollate”.