05/10/2018

Cronaca

“Da Appendino lacrime di coccodrillo” – L’accusa alla sindaca dopo il caso Olimpiadi

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Candidatura per le Olimpiadi 2026: una prospettiva ormai al tramonto per la città di Torino, dopo l’investitura da parte del Coni del binomio Milano-Cortina.
La sindaca Chiara Appendino, negli ultlimi giorni, ha nuovamente invitato il Comitato olimpico ad uno studio dei dossier presentati dalle città candidate.

“Rimango convinta della nostra proposta, qualsiasi scelta del Coni deve essere vagliata dal Consiglio Nazionale del Comitato Olimpico facendo un’analisi comparativa dei dossier», queste le ultime parole di Appendino, dopo il recente incontro al Viminale con Salvini.
Ma le speranze di una candidatura di Torino sono ormai ridotte al lumicino e l’esclusione definitiva del capoluogo piemontese sembra ormai prossima.

Sull’argomento è intervenuto il capogruppo dei Moderati in consiglio comunale Silvio Magliano, che accusa l’Amministrazione di “equilibrismi dialettici, spaccature interne, ricatti reciproci” che hanno portato questo risultato:

“L’esclusione di Torino non è un’oscura e “incomprensibile” ingiustizia caduta dall’alto – dichiara Magliano – “Ma l’esito naturale e consequenziale dell’operato politico pentastellato. Ora ci venga risparmiato un atteggiamenti da Calimero, di rimpianto e da lacrime di coccodrillo, per favore. Se Torino è “fuori dai Giochi”, non è per colpa di qualche “potere forte” che odia Torino e preferisce candidate meno attrezzate. L’addio al sogno olimpico è la conseguenza naturale delle azioni politiche degli ultimi mesi. Equilibrismi dialettici, spaccature interne, ricatti reciproci: fare di Torino, di nuovo, la città olimpica non è mai stata la priorità di questa Amministrazione – aggiunge il capogruppo dei Moderati – “Ora, alcuni toni e atteggiamenti stupiti sono davvero fuori luogo. A poco valgono i post comparativi, pubblicati sui social, con Milano, che provano a solleticare il campanilismo dei torinesi. L’occasione persa ha delle responsabilità precise e sono tutte riconducibili all’Amministrazione e alla Maggioranza in Consiglio Comunale.

I Cinque Stelle – conclude Magliano – “non hanno mai davvero voluto le Olimpiadi, per quanto soltanto alcuni dei Consiglieri lo abbiano sempre detto in maniera esplicita. Non stupisce l’esito, tanto desolante quanto prevedibile, di tutta la vicenda. Tutto l’iter relativo alla candidatura è stato gestito in maniera pessima, con attenzione rivolta non al bene di Torino ma agli equilibri interni, tutti politici, del Movimento Cinque Stelle. Il risultato è l’ennesima occasione persa per la nostra Torino”.

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