26/11/2018

Cronaca

I Gilet gialli d’Italia nascono a Torino “Contro questa Europa, pronti a bloccare le frontiere”

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Anche l’Italia avrà il suo movimento di protesta di gilet gialli. Il coordinamento sta nascendo in queste ore proprio a Torino, città in cui il venditore ambulante Gancarlo Nardozzi ha creato la pagina facebook di riferimento nazionale che ha già raccolto in un attimo oltre mille adesioni.

Nardozzi è anche presidente del Goia, il Gruppo organizzato indipendente ambulanti che ha coinvolto nella protesta anche i rappresentanti di Aval e Uba.

“Prendiamo spunto dalla protesta francese, ma siamo mossi da altre motivazioni – è il messaggio del coordinatore Nardozzi. “Siamo contro questa Europa e stiamo pensando di scendere in piazza per bloccare simbolicamente le frontiere, chiedere che l’Europa non si intrometta più nelle questioni italiane e non comandi a casa nostra. Nasciamo per affrontare problematiche di categoria, come la Bolkestein – ha aggiunto – “e le tasse troppo elevate per le imprese, ma stiamo allargando i contatti ad altre categorie in tutta Italia. Abbiamo anche iniziato una battaglia per chiedere la revoca della concessione a Autostrade e la riduzione dei pedaggi”.

L’obiettivo è una manifestazione, forse a gennaio,  che, dichiara Nardozzi , potrebbe avere risvolti anche “duri”.
Oggi Champs Elysées, la prossima a Roma – ha scritto sulla sua pagina facebook. “Facciamo partire la protesta dei gilet gialli in Italia. Non paghiamo più le autostrade se i pedaggi non scendono di prezzo e se a gestirle rimane Autostrade spa. Ci vuole una manifestazione, anche dura, come quelle che c’erano state nel periodo dei forconi. Ma vogliamo che sia pacifica, noi non vogliamo i morti che ci sono stati in Francia”.

Nel presentare il gruppo il presidente del Goia ha aggiunto: “Ho aderito a questo coordinamento per aiutare a superare le difficoltà della categoria e per cercare di apporre dei cambiamenti anche protestando sempre in forma civile e legale a sostegno di questo governo ormai circondato da tutto. Mi sono reso conto dello stallo alle risoluzioni dei problemi che noi abbiamo sostenuto e che oggi l’Europa vuole vietare sostenendo in pratica l’austerità che fino a oggi il vecchio governo ha esercitato sul popolo e che ha portato e tiene alla fame milioni di italiani”.

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