“Ogni giorno quando vado in Barriera di Milano per lavorare sono terrorizzata, vivo con l’ansia ogni giorno – è la denuncia della consigliera del Movimento 5 Stelle Emanuela Furcolo, che ha raccontato sulla sua pagina facebook di essere stata aggredita e minacciata da agenti in borghese, solo perché aveva fatto una domanda. “Ora quando vado in Barriera – ha aggiunto – “ho paura per la mia incolumità e per quella della mia famiglia. Pubblico il video per cercare testimoni che raccontino la loro versione di quella mattina, anche in forma anonima”.

L’episodio a cui si riferisce la consigliera è avvenuto il 21 novembre in via Brandizzo: la donna stava andando con la madre a fare delle commissioni nel quartiere alla periferia nord di Torino quando all’improvviso ha sentito le urla di una signora che chiedeva aiuto. Furcolo interviene è scopre che è in corso un’operazione di sfratto.
Racconta la consigliera:
“Ho visto arrivare due minori, con il più grande che chiamava mamma. Ho chiesto dunque a una persona se ci fossero i servizi sociali e se si fossero accorti dei bambini e sono stata accerchiata da 5-6 agenti in borghese che hanno iniziato a insultarmi, a dirmi che cosa vuoi, stiamo facendo il nostro lavoro, i bambini sono tutelati. Soprattutto uno che mi era proprio addosso, mi insultava e urlava. Ho scelto di qualificarmi essendo consigliera chiedendo dei minori. A quel punto la situazione è peggiorata. La situazione è andata avanti per 10 minuti e uno mi ha detto “ti aggiusto io”.

Quindi, prosegue il racconto della vicenda:

“Quando sono andata in Circoscrizione il mio presidente mi ha chiamato per dirmi che era stato avvertito da questo agente che diceva che io avevo intralciato l’operazione, che rischiavo la denuncia e di farmi stare buona. Da quel momento vivo con l’ansia, esco sempre accompagnata e quando non lo sono, mi devo guardare intorno. Quando passa un’auto o sento una sirena della polizia mi si accelera il battito. Con il mio avvocato abbiamo deciso di presentare querela».

Le parole della consigliera pentastellata hanno provocato la reazione di Eugenio Bravo, segretario del Sindacato italiano unitario lavoratori polizia:

“Ci rammarica – ha risposto, ripreso da Repubblica – “sentire un’ esponente delle istituzioni che si dichiara preoccupata per quello che potrebbe succederle perché ha paura della Polizia. Ci sentiamo di rassicurarla ricordandole che le forze dell’ordine non perseguitano nessuno e al massimo perseguono tutti coloro che attraverso il loro comportamento vanno contro la legge. I poliziotti del commissariato di Barriera di Milano hanno adempiuto nel rispetto della legge ad un’operazione di sfratto, salvaguardando i minori ma anche concordando preventivamente l’operazione con i servizi sociali. Le operazioni hanno visto un’autentica aggressione con calci, morsi e pugni a danno dei poliziotti alcuni di questi feriti e costretti dalla necessità a portare a termine lo sfratto in modo più determinato. Se invece di frapporsi in un’operazione di polizia avesse cercato senza pregiudizi di capire quanto stava accadendo, lasciando lavorare senza inutili intoppi gli operatori di polizia, avrebbe adempiuto al suo dovere di politico delle istituzioni. Spero che la sindaca Appendino – conclude – “dia un segnale forte e chiaro a chi onorandosi di rappresentare le istituzioni non ha capito esattamente qual è il suo ruolo politico-istituzionale”.