La crisi morde e non ha risparmiato nemmeno la storica azienda di casalinghi di qualità Alessi di Omegna, avviata ad un taglio piuttosto corposo del personale: su 314 dipendenti dichiara infatti 80 esuberi, un quarto del totale.
Lo storico marchio di casalinghi d’eccellenza del Verbano-Cusio Ossola con sede a Omegna sente aria di crisi deve ridurre i costi del personale.

Ma è ancora aperta la trattativa con i sindacati per la gestione degli esuberi: se i sindacati puntano infatti si contratti di solidarietà, Alessi punta sulla cassa integrazione.

Il piano industriale dell’azienda è stato comunicato da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil ai lavoratori riuniti in assemblea.

“La classe media non compra più” ha evidenziato la famiglia Alesssi, spiegando le ragioni della crisi. I sindacati dopo l’incontro con i proprietari hanno rassicurato in qualche modo i lavoratori:

“Non è prevista la delocalizzazione della produzione, né la chiusura della fabbrica di Crusinallo, che è considerata un elemento strategico anche per il futuro. Il piano industriale – hanno aggiunto – è legato alla necessità di gestire le difficoltà che l’azienda ha vissuto e sta attraversando e per affrontare i cambiamenti da considerare strutturali che sono legati al mercato”.

Le tre sigle metalmeccaniche hanno infine comunicato che “la famiglia Alessi continua ricerca di un partner che riconosca il valore del marchio e il suo potenziale sviluppo, aiutando ad investire nel suo rilancio. Gli 80 esuberi non sono più rimandabili, ma legati all’obiettivo di dare un futuro all’azienda”.