04/02/2019

Cronaca

Al via il reddito di cittadinanza – Presentazione della ‘card’. Ecco chi ne beneficerà

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La presentazione del nuovo sito internet sul quale farà domanda per ottenere il reddito di cittadinanza avverrà oggi pomeriggio a Roma, durante la conferenza stampa del vicepremier Luigi Di Maio.

Ma si dovrà attendere l’inizio di Marzo perché sia disponibile online e in Posta il modulo per poter effettuare la domanda.

A questa andranno inoltre accostati alcuni documenti necessari, già comunicati all’interno del decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 28 dicembre.

Servirà quindi allegare un modello Isee che indichi la situazione economica del nucleo familiare.

Il nucleo deve possedere un ISEE inferiore a 9.360 euro e per ottenere l’Isee il richiedente dovrà compilare la dichiarazione sostitutiva unica, nella quale inserire i dati del reddito, del patrimonio mobiliare (come conti correnti e titoli di stato) e immobiliare.
Per poter accedere al reddito di cittadinanza si deve avere un patrimonio mobiliare di massimo 6 mila euro, a cui si calcola un’aggiunta di 2 mila euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo.
Inoltre il patrimonio immobiliare non dovrà superare il limite di 30 mila euro, oltre alla casa di abitazione.

Altri documenti necessari
Per accedere al Reddito è necessario avere la cittadinanza italiana o di Paesi dell’Unione Europea. Nel caso in cui il cittadino sia di Paesi terzi, dovrà avere il permesso di soggiorno UE per lunghi periodi.
Nel caso infine di stranieri non comunitari sarà richiesto in aggiunta il requisito della residenza in Italia per 10 anni (gli ultimi due anni in modo continuativo).

Un altro requisito, precisato dal decreto:
Nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avente piena disponibilità di autoveicoli immatricolati la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta, ovvero di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei due anni antecedenti”.
Come ultima condizione i nuclei familiari dovranno provare di non avere componenti divenuti disoccupati “a seguito di dimissioni volontarie nei 12 mesi successivi alla data delle dimissioni, fatte salve le dimissioni per giusta causa”.
Sarà l’Inps che comunicherà nei prossimi giorni se su questo caso servirà fornire un’autocertificazione specifica.

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