
Il pusher patteggia e il giudice gli restituisce 15.000 euro – Il caso a Torino
Polemiche sulla sentenza emessa questa mattina dal tribunale di Torino, al termine del processo per la morte di un tossicodipendente italiano di 42 anni avvenuta lo scorso anno proprio all’interno del commissariato Barriera di Milano per un overdose di cocaina.
Fu avviato il processo nei confronti del pusher che aveva consegnato la dose letale, uno spacciatore albanese di 20 anni. Lo straniero era poi stato prosciolto dall’accusa di responsabilità per la morte del 42 enne, ma dopo il patteggiamento dello spacciatore, condannato a 2 anni e 6 mesi per detenzione ai fini di spaccio di droga, lo stesso pusher si è visto restituire 15mila euro ‘di dubbia provenienza’ sequestrati al momento dell’arresto. Soldi incassati con attività illecita del 20enne, è per volontà del giudice tornati nelle sue tasche.
Ma, secondo quanto stabilisce la Corte di Cassazione, deve obbligatoriamente sussistere un “nesso di pertinenzialità” tra reato e somma di denaro.
E così: somma dissequestrata e tornata al “legittimo” proprietario che ha rivisto i suoi 15.000 euro.