
Il Killer dei Murazzi “Mi sentivo braccato dai carabinieri, non volevo fare altri guai”

“Mi sentivo braccato dai carabinieri. Non volevo commettere altri guai”, così Said Machaouat reo confesso del brutale omicidio di Stefano Leo, compiuto il 23 febbraio scorso lungo i Murazzi del Po, ha spiegato perché ha preso la decisione di raccontare il delitto commesso.
Sorprende che l’uomo parli di “guai” riferendosi ad un omicidio compiuto con incredibile ferocia e, a quanto emerge, senza alcun motivo.
La vittima è stata scelta a caso, una vittima che ha avuto la sfortuna di passare davanti all’assassino nel momento tragicamente sbagliato.
Said Machouat, italiano di origini marocchine, ha raccontato di essere fortemente depresso per la separazione dalla moglie e l’impossibilità di vedere i figli.
L’arma del delitto era stata nascosta dall’uomo in una cassetta dell’Enel in piazza d’Armi. Si tratta di un coltello da cucina, inviato ai Ris di Parma per gli accertamenti tecnici.