
L’allarme della questura – “Temiamo l’arrivo di altri pacchi bomba a Torino”

Dopo l’ordigno rudimentale, pronto a esplodere, inviato ieri a Palazzo Civico e bloccato dagli artificieri della polizia, è scattato l’allarme della questura.
La busta esplosiva indirizzata alla sindaca Appendino rappresenta un ulteriore gesto intimidatorio, che segue una vera e propria escalation di minacce alla sindaca di Torino, dopo lo sgombero dell’Asilo avvenuto all’inizio di febbraio.
Da lì in avanti una serie di minacce: “Hai ucciso Torino. Devi morire”, la diffusione in città di manifesti con il disegno di una persona a testa in giù e l’immagine dell’Appeso dei tarocchi con la scritta l’Appendino.
Altre scritte sui muri: “Appendino la scorta non ti basta”, “Spara Sparagna, Appendi Appendino”. E ancora, proteste degli antagonisti davanti al negozio della famiglia.
Intanto, dalla Questura si aspettano che altri pacchi bomba possano essere indirizzati alla sindaca o ad altre Istituzioni cittadine.
“In questi casi quasi sempre l’invio di plichi è multiplo”- evidenziano in questura, temendo una possibile nuova stagione di pacchi bomba a firma antagonista.
“Grazie a tutte e tutti per i messaggi di vicinanza e solidarietà. Se qualcuno pensa di intimidirmi si sbaglia di grosso. Avanti, più determinata di prima”. -è il messaggio postato su facebook da Chiara Appendino ieri sera, in risposta ai numerosi messaggi di solidarietà ricevuti.
Ma intanto il livello di attenzione nei suoi confronti da parte delle forze dell’ordine è stato ulteriormente innalzato.