Un vero e proprio scandalo della giustizia: l’omicidio del povero Stefano Leo ha fatto emergere un quadro inquietante. Una serie di errori, con l’aggiunta di goffaggini nella comunicazione di quegli stessi errori da parte della giustizia.

L’avvocato tornese Nicolò Ferraris, legale della famiglia Leo, lamenta il fatto che il presidente della Corte d’Appello non ha chiarito i motivi dei ritardi nell’esecuzione della sentenza di condanna di Said Mechaquat, il killer dei Murazzi, in forma privata. Ma questi fatti il legale li ha dovuti apprendere dai giornali.

“L’errore della mancata trasmissione del’avvenuta irrevocabilità della sentenza si sia verificato in Corte d’Appello – ha dichiarato l’avvocato. ” Per questo motivo ci attendevamo l’assunzione di responsabilità della Corte stessa e non genericamente dello Stato”.

Una questione ancora più grave è il fatto che il reato per cui era stato condannato in via definitiva l’assassino dei Murazzi è ostativo. In un caso del genere l’ordine di esecuzione non può essere sospeso.

“Si va in carcere direttamente”, spiega l’avvocato , che poi spiega le conseguenze di questo fatto al La Stampa. ” Così anche le vicende successive nel corso dell’esecuzione della pena vengono vagliate da un magistrato preposto. Se è vero che il reato è ostativo, mi aspetto che ci sia una trasmissione immediata alla procura. Dal nostro punto di vista, il fatto di non aver previsto un principio di priorità per le condanne su questi titolo di reato è un errore».

Intanto domani, lunedì 8 aprile, l’avvocato avrà accesso agli atti:

“E se vi sarà un errore ci saranno anche conseguenze” – promette il legale. “Una cosa è certa, andremo fino in fondo per scoprire quanto è accaduto”.