Caffè in capsule, danni al fegato e all’ambiente? Cosa c’è di vero
Una capsula di caffè: 4 grammi rivestiti in alluminio, sono un lusso che l’uomo e l’ambiente possono permettersi?
0,40 centesimi a capsula vogliono dire 100 euro al chilo: è il prezzo del lusso, a cui si aggiunge il fatto che con 1 tonnellata di alluminio si producono 4 tonnellate di scarichi sotto forma di arsenico, titanio, cromo, piombo, vanadio, o mercurio.
Il caffè in capsule è un’abitudine esplosa negli ultimi tempi, che a quanto emerge non fa bene né alla salute dell’uomo e neppure all’ambiente.
Sul sito specializzato ambientebio.it è interessante la ricerca effettuata da Gino Favola che spiega:
“Apprezzata è la schiuma di questo caffè che persiste diverse ore quando gli altri tengono solo pochi minuti. La ricetta e ‘ segreta. Un po ‘ di grasso animale, additivi top secret, e vai col tango… “.
Così scrive Gino Favola, che nel suo studio si immedesima, nella finzione scenica proprio in una capsula di caffè. E racconta:
“In generale, me la cavo abbastanza bene per essere ricordato come un buon caffè, nonostante alcuni tentativi macchinosi e sprechi di energia e acqua. Non mi riciclo, cosi ‘puoi trovarmi un po’ ovunque sul pianeta”
Una presenza poco rassicurante all’interno delle capsule è il furano.
“Ah, dimenticavo!… ho anche il record del più grande tasso di furano. Una ricerca su internet vi insegnerà che il furano è una sostanza organica (prodotto intermedio utilizzato nell’industria chimica come solvente per le resine durante la produzione di lacche e come agglomerante nelle fonderie). Volatile e cancerogeno per il fegato, il furano raddoppia in quantità quando il caffè ingerito proviene da capsule piuttosto che da una caffettiera classica, secondo gli scienziati tra cui quelli dell’università di Barcellona. E ‘ da prendere o da lasciare! Anche se l’AIRC preferisce non scriverlo in etichetta come per le sigarette”.
Insomma, oltre ai possibili danni al fegato c’è da tenere in considerazione che le capsule hanno un grande impatto ambientale, per il difficile recupero dei materiali come alluminio, plastica e fondi di caffè. Un piacere che quindi ha molti effetti collaterali da non sottovalutare.
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