22/01/2020

Intervento eccezionale a Torino – Cellule staminali iniettate nel fegato, salvati tre neonati

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Sono stati salvati a Torino tre neonati, colpiti da malattie rarissime. Un intervento eccezionale realizzato nella nostra città, unico nel suo genere, pubblicato anche sulla prestigiosa rivista internazionale Stem Cell Reviews and Reports.

L’intervento
Sono state iniettate con successo cellule staminali del fegato dei tre neonati che stavano rischiando la vita, colpiti da gravi malattie metaboliche ereditarie.
I piccoli erano in coma neonatale e necessitavano del trapianto di fegato nei primi mesi di vita.
Utilizzando una nuova strategia medica, primo intervento a livello mondiale, è stato possibile iniettare cellule staminali epatiche sane direttamente nel fegato dei pazienti, poco dopo la nascita, e correggere in questo modo il difetto ereditario. L’intervento ha reso possibile ritardare il trapianto d’organo di almeno un anno in tutti i pazienti trattati.
Inoltre, spiega lo studio riportato sul quotidiano La Stampa: “sono state poste le premesse scientifiche per la possibile correzione definitiva di diverse malattie genetico-metaboliche con procedura mini-invasiva. Lo studio – si aggiunge – é frutto della collaborazione tra alcuni Centri di eccellenza dell’ospedale Regina Margherita e dell’ospedale Molinette, il Centro Interdipartimentale di Ricerca per le Biotecnologie Molecolari dell’Università di Torino (MBC) e l’azienda biomedicale Unicyte AG. La sperimentazione clinica é stata condotta al Regina dal dottor Marco Spada (direttore Pediatria e Centro Regionale per la cura delle malattie metaboliche), coadiuvato dal dottor Francesco Porta. Il professor Renato Romagnoli (direttore del Centro Trapianti di Fegato delle Molinette) ed il dottor Dorico Righi (direttore della Radiologia dell’ospedale Molinette) hanno avuto ruolo clinico primario in qualità di co-sperimentatori in questo studio pionieristico. Essenziali per questo successo scientifico-terapeutico anche l’apporto del Laboratorio del Centro Trapianti di Cellule staminali e Terapia Cellulare (diretto dalla professoressa Franca Fagioli) e del Centro di Coordinamento Trapianti (diretto dal professor Antonio Amoroso)”.

L’innovativo processo scientifico è stato totalmente torinese, un risultato ottenuto grazie alle ricerche sulle cellule staminali epatiche condotte dal gruppo del professor Giovanni Camussi del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino ed alla Cell factory del Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università di Torino.

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