10/03/2020
Emergenza Coronavirus, cosa cambia in Italia – Divieti, autocertificazioni e chiusure: “Chi non rispetta regole commette reato”
La nuova decisione su scala nazionale, comunicata ieri sera dal premier Giuseppe Conte, si basa su un presupposto: “tempo non ce n’è piu'”. Purtroppo, infatti, “i numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi, delle persone ricoverate in terapia intensiva e subintensiva e ahimè anche delle persone decedute. La nostre abitudini quindi vanno cambiate. Vanno cambiate ora. Ho deciso di adottare subito misure ancora più stringenti, più forti” – ha annunciato Conte prima di ribadire che: “Non ci sarà più una zona rossa nella penisola. Ci sarà l’italia zona protetta”.
Cosa cambia in Italia?
Il primo divieto, per contenere il propagarsi del virus, riguarda gli spostamenti delle persone (non delle merci). Spostamenti consentiti solo per “esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute”. Sarà necessario presentare nel corso di eventuali controlli l’auto-certificazione che attesti il motivo del viaggio.
“Non è all’ordine del giorno una limitazione dei trasporti pubblici, per garantire la continuità del sistema produttivo e consentire alle persone di andare a lavorare. Sarà possibile l’autocertificazione per la giustificazione – ha aggiunto Conte – “Ma se ci fosse una autocertificazione non veritiera ci sarebbe un reato”.Il modulo è stato messo a disposizione dal dipartimento di Pubblica sicurezza.
Le nuove misure riguardano anche scuole e manifestazioni sportive: tutto fermo fino al 3 Aprile. Resta inoltre il divieto degli assembramenti all’aperto e in locali aperti al pubblico. In ogni città italiana, bar e ristoranti dovranno chiudere alle 18.
Il divieto assoluto di spostamento riguarda invece le persone sottoposte a quarantena o positive al coronavirus.
Dove saranno eseguiti i controlli?
Lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture dalla Polizia stradale. Inoltre lungo la viabilità ordinaria anche dall’Arma dei carabinieri e dalle polizie locali.
Interventi della Polizia ferroviaria, con la collaborazione del personale delle Ferrovie dello Stato, delle autorità sanitarie e della Protezione civile, su tutte le linee ferroviarie. Previsti controlli su tutti i passeggeri in entrata e uscita dalle stazioni con verifiche sullo stato di salute dei viaggiatori con i termoscanner.
Secondo il decreto chi viola le prescrizioni è punito con l’arresto fino a tre mesi e l’ammenda fino a 206 euro.
Pene ancora più gravi per chi adotta comportamenti irregolari, come la fuga dalla quarantena per i positivi. In questo caso puo’ configurarsi il reato di delitto colposo contro la salute pubblica.
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