Coronavirus – Esplode un altro caso in Piemonte: “Perse le prime mille email sui contagi”

15/04/2020

Il caso è stato sollevato nella serata di ieri, 14 Aprile, dopo le dichiarazioni del presidente del Comitato tecnico scientifico, Roberto Testi, e che vanno ad alimentare una situazione già piuttosto tesa i regione Piemonte.
Tutto questo mentre il nostro territorio si appresta ad essere la seconda regione ‘malata d’Italia’, dopo la Lombardia.

La gravità del momento è evidenziata dai numeri: ieri il Piemonte ha fatto registrare un aumento dei contagi del 3,2%, il doppio della Lombardia.
Ma fra le parti in gioco ormai da giorni volano gli stacci: le associazioni dei medici accusano la politica di aver ignorato l’appello a intensificare i controlli (quanto meno sul personale sanitario) e sostengono che “esista eccome una correlazione tra tamponi effettuati e l’andamento dei decessi”, a differenza da quanto dichiarato dall’assessore alla sanità Luigi Icardi. Ma anche la Regione lamenta ormai da tempo “pugnalate alla schiena”.

Intanto, in una situazione di piena emergenza, sono particolarmente gravi le parole del presidente del Comitato tecnico scientifico, Roberto Testi, che ha dichiarato che numerose comunicazioni avvenute via email (fino a un migliaio) inviate dai medici di famiglia al Servizio di igiene e sanità pubblica dell’Asl unica di Torino, nelle quali erano espressamente richiesti tamponi per pazienti sintomatici, “sono andate perse”, un fatto già denunciato dagli stessi medici di famiglia.

L’email del Servizio d’igiene a cui arrivano le segnalazioni di cittadini vittime del Covid-19, infatti, si sarebbe bloccata per il numero “eccessivo”(fino a 500 al giorno) di messaggi ricevuti. Ma a questo punto non ci si spiega non si spiega perché il Servizio d’igiene abbia temporeggiato a segnalare il problema.

Secondo Testi, il blocco in Piemonte sarebbe di un’intera settimana e circa un migliaio le email “perdute”.

Finite nel nulla anche le numerose segnalazioni giunte telefonicamente al Servizio d’igiene da cittadini che avevano contattato le guardie mediche o i medici di base o la Asl. Le persone avevano richiesto un tampone dichiarando di aver avuto contatti con persone risultate positive, una richiesta finita anche terminaa nel nulla.
Insomma, si aggiungono particolari piuttosto gravi in una situazione già drammatica per l’interno territorio.

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