18/04/2020

Coronavirus – Fake news, bufale, notizie inventate. Come difendersi? Istruzioni per l’uso

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In questi eccezionali tempi di emergenza, i cittadini di ogni età (o quasi) sono letteralmente invasi da notizie, informazioni, bollettini, spiegazioni mediche, cure sperate, vere o presunte: un vastissimo calderone che ha come argomento il Covid-19, il tema che ha catalizzato l’interesse di tutto il mondo.

All’interno di questo mare magnum di informazione naviga una flotta di comunicazioni attendibili, reali, confermate e comprovate, o, al contrario, persino inventate di sana pianta.

Il pericolo di imbattersi in una delle cosiddette ‘fake news’ per il fruitore dei media è sempre dietro l’angolo.  Come possiamo, dunque, distinguere le notizie reali, provenienti da fonti affidabili, dalle notizie false, che viaggiano ugualmente indisturbate e si diffondono a macchia d’olio, in particolar modo sul web?

In tempi di crisi generalizzata, con il sommarsi delle misure straordinarie del governo italiano, la comunicazione digitale esplode di informazioni. In questo particolarissimo contesto in cui stiamo vivendo  i complottisti hanno ampio margine d’azione, allo stesso modo dei realisti. In un momento ormai prolungato di indolenza generalizzata e di distacco per molti dal mondo del lavoro, trovano terreno fertile e un successo inarrestabile anche le catene su Whattsapp, audio fasulli, video vecchi di mesi (o magari anche di anni), spacciati per testimonianze dirette sul Coronavirus.  Informazioni su possibili cure che non hanno basi mediche, ma son proprie piuttosto del campo della superstizione (fortunatamente molte di queste pseudo-notizie sono state smentite ormai da tempo), come: assumere ingenti quantità di vitamina C per proteggersi dal virus; oppure ’provare a “trattenere il respiro per più di 10 secondi”, o “bere acqua ogni 15 minuti” , assumere in abbondanza aglio, come se si dovessero tenere lontani i vampiri oltre che il Covid -19.  Insomma, se la preoccupazione nella popolazione in questo momento è oltre i livelli di guardia, non è difficile immaginare che anche la disinformazione proliferi, con la sete di news che riguarda milioni di persone, accomunate dalla lotta contro il medesimo nemico.

In Italia, il problema fake news era a tal punto fuori controllo che il Ministero della Salute, ormai da settimane, si sta prodigando per liberare il campo dalle notizie totalmente prive di fondamento scientifico: bufale in piena regola che riguardano le cure preventive fai da te, le mascherine fatte in casa, il pericolo insito nell’acqua del rubinetto, il contagio trasmesso dalle zampe dei cani. E chi più ne ha, più ne metta: il più grave rischio per le persone è di farsi trarre in inganno in una fase tanto delicata per il contenimento.

Ma perché nascono le fake news?

Le fake news sono notizie, quasi sempre gratuite, che mirano ad influenzare l’opinione pubblica orientandola verso determinate posizioni, supportate però da una realtà finta. L’interesse può essere politico, economico (anche perché coloro che le pubblicano, fino a non molto tempo fa non rischiavano nulla) o persino di compiacimento narcisistico, per coloro che godono a generare un vortice di commenti e paure in una vasta platea di persone.

Internet e la tecnologia, ovviamente, sono fondamentali nella diffusione di fake news. Ma come è evidente a tutti, e come sostiene il noto giornalista britannico Ian Kaltz: “ le fake news non sono un problema che riguarda la tecnologia, sono un sintomo della sfiducia nei confronti dei media”.

Ed ecco che allora l’azione di smascherare notizie false presuppone una doppia responsabilità: la prima, e la più importante, è quella dei giornalisti, dei professionisti dell’informazione, che devono garantire la veridicità e l’onestà intellettuale alla base di quanto è pubblicato: ed è questo uno dei principi inderogabili del nostro sito Torinonews24.

Una seconda responsabilità è appannaggio dei lettori o degli utenti in genere, che devono essere in grado di navigare consapevolmente, verificando se possibile i dati, valutando con il proprio senso critico la veridicità e la plausibilità dell’informazione, rivolgendosi a siti affidabili e aprendosi ad una legittima perplessità di fronte a notizie prive di fonti.

In sostanza i lettori devono essere consapevoli di questo: l’irresponsabilità di chi diffonde e condivide notizie false ha un prezzo molto alto per la collettività, come stiamo vedendo in questo momento eccezionale per tutti.

 

Franco Quaini

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