
Piemonte, esplode un altro caso – La denuncia in tv: “Dottoressa costretta a lavorare con il Covid”
Esplode un altro caso in Piemonte, sul quale l’Asl ha aperto di recente un’inchiesta.
Il fatto è stato raccontato dettagliatamente da Renata Gili, dottoressa di guardia medica dell’Asl Cuneo 1, che per diffondere maggiormente il proprio caso ha inviato una lettera all’infettivologo Roberto Burioni.
Il medico in diretta televisiva, nel corso del programma Rai ‘Che tempo che fa’, ha denunciato: “La dottoressa è stata costretta a lavorare con il Covid. E il suo potrebbe non essere l’unico caso”.
E’ stata proprio la dottoressa Gili, collegata dalla propria abitazione, a raccontare lo svolgersi dei fatti. Il 9 marzo, in piena prima fase d’emergenza, la dottoressa ha qualche linea di febbre, ma soprattutto i sintomi del coronavirus: mal di gola, perdita i gusto e olfatto. Lo comunica subito, ma non le viene fatto alcun tampone. Anche perché, in quel momento, vigeva la regola che l’autorizzazione potesse essere concessa soltanto nel caso di contatti con una persona positiva.
Il 12 marzo le passa la febbre. L’azienda la richiama al lavoro, ma la dottoressa è sicura di essere contagiata e, consapevole dei rischi, si autoisola e organizza cambi di turno con i colleghi.
Il 20 marzo riesce finalmente a fare il test. Il 23 Marzo torna a lavorare e il giorno successivo, 24 Marzo, arrivano i risultati: la dottoressa risulta positiva.
Racconta Renata Gili: ” Il giorno 23 Marzo per dodici ore ho lavorato in una stanza chiusa a contatto con i colleghi ” .
E i contatti potevano addirittura moltiplicarsi, se la dottoressa fosse rientrata in servizio già dal 12 Marzo, come le era stato richiesto.
“Non voglio parlare di una realtà specifica – ha concluso Renata Gili – “il mio è un esempio che si ripete in molte realtà. Spero di aver parlato in modo costruttivo per evidenziare un problema che si è verificato e sul quale sarebbe importante correggere il tiro”.
Intanto l’Asl Cuneo 1 ha annunciato di aver aperto un’indagine. La Regione Piemonte per il momento non commenta, attendendo maggiori informazioni, su quello che potrebbe essere l’ennesimo caso ad esplodere in regione.