TAV – La Corte dei Conti Ue boccia il progetto – M5S: “Cos’altro serve per mettere la parola fine?”

17/06/2020

La Corte dei Conti europea boccia il progetto Tav Torino-Lione.  Troppe le anomalie riscontrate dall’istituzione preposta a controllare come vengono spesi i fondi Ue. Tra le più significative: costi quasi raddoppiati rispetto al progetto iniziale, cospicuo ritardo nell’esecuzione dei lavori (si parla di almeno 15 anni). Benefici ambientali che arriveranno solo dopo 35 forse addirittura 50 anni, s rispetto alla conclusione dei lavori.

“La stima iniziale del progetto è passata da 5,2 miliardi agli attuali 9,6 miliardi (incremento dell’85%), a causa di alcune modifiche come l’aumento da una a due gallerie. I dubbi si estendono anche sulla sostenibilità economica del progetto: “Tenendo conto del numero di passeggeri attesi e del potenziale traffico, la popolazione complessiva che vive nel bacino d’utenza è troppo poco numerosa per assicurare una sostenibilità economica a lungo termine”.

Quindi, il capitolo ambientale. Così riassume il quotidiano la Stampa, che riprende il report della Corte dei Conti:

“Vi è un forte rischio che gli effetti positivi ambientali siano sovrastimati”. Questo perché le previsioni di traffico sembrano troppo ottimistiche: a oggi meno di tre milioni di tonnellate di merci vengono trasportate ogni anno sulla linea esistente, anche a causa della sua “inadeguatezza”, mentre le previsioni per il 2035 sono di 24 milioni di tonnellate. Per raggiungere quella cifra bisognerebbe convogliare parte dell’attuale traffico complessivo tra Francia e Italia (44 milioni di tonnellate). Ma per farlo dovranno essere soddisfatte alcune condizioni complementari: “Eliminazione delle strozzature, costruzione di collegamenti mancanti a livello di corridoio, promozione delle condizioni di traffico multimodale per garantire un traffico ferroviario interoperabili”.

In seguito al rapporto della Corte dei Conti europea, sono intervenuti i senatori piemontesi del Movimento 5 Stelle Airola, Matrisciano e Pirrro, da sempre contrari alla realizzazione dell’opera:

“Cos’altro serve per mettere la parola fine sul Tav? La relazione della Corte dei Conti europea estrinseca, uno dopo l’altro, tutti i limiti dell’opera che il MoVimento 5 Stelle bolla da sempre come inutile e costosa. Viene messo nero su bianco che i danni ambientali saranno drammatici, che la consegna non avverrà in tempi utili e che il traffico dei treni sarà molto più basso di quanto non ci si aspetti. Tutto questo per quella che appare essere come l’opera infrastrutturale più cara dell’Europa. Perché investire tutti questi soldi in un progetto che si dimostra inequivocabilmente fallimentare? In un momento, peraltro, in cui l’emergenza da Covid-19 ha messo a dura prova i sistemi sanitari e l’economia di tutti i Paesi. Oggi le priorità sono altre e se quest’opera appariva inutile prima figuriamoci ora. Investiamo in altre infrastrutture che servono al Paese, investiamo in sanità, investiamo su ciò di cui hanno bisogno i cittadini. E i cittadini non hanno bisogno del Tav”. Così, in una nota congiunta, i senatori piemontesi del MoVimento 5 Stelle Alberto Airola, Susy Matrisciano ed Elisa Pirro.

 

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