Notte di battaglia e violenza a Torino, fra lanci di petardi, bombe carta, vetrine dei negozi infrante e cariche della polizia.

Una delle due manifestazioni organizzate nel capoluogo piemontese contro il coprifuoco e la chiusura di bar e ristoranti alle 18 è sfociata in una vera e propria guerriglia.

ùAl termine degli scontri il bilancio è di 10 fermati, tra loro anche 5 ultras della Juventus e del Torino. Risponderanno di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, travisamento e lancio di oggetti. Tre i feriti: due poliziotti e un giornalista colpito alla testa da una bottiglia lanciata dal corteo.

Dopo il primo raduno in piazza Castello (erano circa 400 le persone ritrovate in piazza), è iniziato il lancio di bottiglie e bombe carta.

A questo punto sono partite le prime cariche della polizia che ha spinto la massa verso via Roma e via Pietro Micca.

E in via Roma sono state bersagliate le vetrine dei negozi. Distrutte le vetrine in via Roma e in via Accademia Albertina, alcuni negozi sono stati saccheggiati. Presi i tavolini di ghisa all’esterno del McDonald’s e distrutte le vetrine del ristorante. Incendiati in strada monopattini e assi di legno.

A fine serata è arrivata la nota di Maurizio Marrone assessore ai Rapporti con il Consiglio regionale della Regione Piemonte:
“Torino ha visto nelle due piazze di stasera separarsi le due facce della protesta: in piazza Vittorio Veneto la gente perbene giustamente indignata per le arroganze insensate del Governo Conte, un popolo pacifico e ordinato, che abbiamo accolto in Regione in delegazione per ascoltare le istanze e rassicurare con il nostro massimo sostegno e ogni mezzo possibile alle partite iva e lavoratori massacrati dal decreto. In piazza Castello invece la violenza di una minoranza di centri sociali e facinorosi vari, per cui le porte della Regione rimarranno sempre inderogabilmente chiuse finché governeremo noi il Piemonte. Massima solidarietà alle Forze dell’Ordine che hanno mantenuto la sicurezza e il rispetto della legge”.

Fiamme in via Pomba