Esce venerdì 30 ottobre Torino Magazine Autunno 2020. In copertina Ugo Nespolo che in un’ampia intervista invoca una fiera universale sulla Torino del futuro, dove la storia si possa contaminare con le arti e la manualità dei talenti più giovani.

È certamente uno dei più importanti creativi italiani contemporanei, capace di miscelare Pop Art, Concettualismo e Arte Povera.
Il suo racconto parte dalla New York degli anni ’60 e approda nella Torino del 2020. «Le nostre esposizioni
segnavano la rotta e i nostri artisti avevano rilevanza mondiale. Come il geniale Ezio Gribaudo, come i protagonisti dell’Arte Povera: Pistoletto, Penone, Boetti..

Ma anche la Torino di Italo Calvino, intellettualmente vivacissima.

Senza dimenticare che, nel 1959, venne inaugurata la Galleria Civica d’Arte Moderna (l’annuale GAM, ndr): la prima del nostro Paese, ricorda lo storico Viale, a essere progettata e costruita dalle fondamenta».
E ripercorre i cento anni dell’Unità d’Italia, celebrati simbolicamente nel capoluogo piemontese, trasformato per l’occasione in un Expo internazionale. Un intero quartiere prendeva vita nella zona
sud della città: il Palazzo del Lavoro di Nervi ospitava la mostra sulle potenzialità scientifiche del futuro, il Palazzo Vela conteneva le installazioni artistiche a tema ‘Moda, stile, costume’. Un patrimonio non preservato: «È stato un grande errore» .
Ma, venendo ad anni più recenti, Torino ha mantenuto la propria capacità propulsiva?

«Con azioni individuali sicuramente sì -risponde Nespolo – “ma è progressivamente mancata la visione d’insieme».

Nespolo è sicuro: se manca una lettura forte da parte delle istituzioni, se manca un progetto, non si riesce a fare il balzo in avanti, non si riesce a dare alla cultura la centralità che merita. È necessario «creare un gruppo, una squadra, selezionata sulla base delle competenze; libera di progettare, di valutare, arrivando a una sintesi, alle idee da sviluppare, al progetto.
Il compito del sindaco sarà poi quello di tradurre in risultati concreti questo lavoro. Ai politici di oggi direi: studiatevi il passato».

Quale potrebbe essere un progetto per la città?
«Io penso a una grande fiera universale sulla Torino del futuro, a un momento condiviso di ‘orgoglio torinese’. Obiettivo di questo programma ‘fare il punto’ , partendo dalla nostra storia per guardare avanti».

Non solo arte. All’interno del 145° numero di Torino Magazine, in edicola a partire dal 30 ottobre, un quintetto di interviste ‘al femminile’, interamente dedicato ad alcune tra le donne che rendono grande la città. Sono Rosanna Purchia, commissario del Teatro Regio; Maita Sartori, presidente del Comitato torinese della Croce Rossa Italiana; Ilaria Bonacossa, dal 2017 alla guida di Artissima; Elena Loewenthal, nuova direttrice del Circolo dei Lettori e Marta Minniti, volto di una nuova generazione di costruttori edili.
E poi i punti di vista di Valerio Saffirio, Marco Vallario, Antonella Frontani, Alessandra Leo, Enrica Tesio, Gian Paolo Ormezzano, Lamberto Vallarino Gancia, Sara D’Amario, Darwin Pastorin, Benedetto Camerana, Giulio Biino, Maria Lodovica Gullino, Gianni Dimopoli, Walter Comello