Torino: a circa una settimana dall’introduzione della chiusura obbligata alle 18 per bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie, il conto è pesantissimo.

Secondo un’indagine condotta su 350 operatori e svolta dall’Epat sui propri associati di Torino e provincia , la perdita rilevata è tra il 75% e il 100% dei ricavi rispetta alla settima precedente.

Su queste basi, le stime del 2020, rispetto all’anno precedente, sono di una perdita di 1 miliardo e 100 milioni di euro.
Se il discorso si allarga a tutto il Piemonte la perdita stimata è di un miliardo e 700 milioni.

“Una perdita consistente – ha commentato all’Ansa Alessandro Mautino, presidente Epat Torino e Provincia – che si auspica non debba esser reiterata nel mese di Dicembre dove assumerebbe entità ancora più consistente ed esponenziale per le mancanze di ricavi del periodo natalizio, normalmente al centro dei consumi annuali per gli esercizi delle nostre categorie”.

A queste parole si aggiungono quelle di Claudio Ferraro, direttore Epat Torino e Provincia, ascoltato dall’agenzia Ansa:

“Il sacrificio richiesto alle aziende del settore – aggiunge Claudio Ferraro direttore Epat Torino e Provincia – con i suoi numeri impietosi lascia attoniti e la speranza e che il sacrificio, tra l’altro solo di alcune categorie, serva ad un efficace lotta al contagio. I ristori, come atto dovuto, contribuiranno a permettere alle aziende di superare il mese di novembre solo se erogati subito, anche perché la loro entità non supererà il 50% della perdita effettivamente subita”.