26/02/2021

Territorio

Smog in Piemonte – Dal 1°Marzo le misure straordinarie per trasporti, riscaldamento e agricoltura: ecco il piano

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Dalla mobilità ai riscaldamenti passando per il comparto dell’agricoltura: le azioni per contenere l’inquinamento da PM10 sono frutto di un lavoro sinergico tra gli assessorati all’Ambiente, Trasporti e Agricoltura, di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto

Si conclude oggi, con il via libera della Giunta regionale, il percorso iniziato nel febbraio 2020 a Bergamo, in accordo con le altre Regioni del Bacino padano, per arrivare a definire misure straordinarie per la qualità dell’aria.

Un lavoro complesso, frutto della sinergia degli assessorati all’Ambiente, Trasporti e Agricoltura, che si chiude dopo più di un anno caratterizzato da incontri su questo tema con Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, e condiviso con la Città metropolitana di Torino.

Un impegno costante, che ha visto il continuo confronto con Comuni, Province, enti e associazioni di categoria da settembre a dicembre 2020, e che è confluito in una proposta di Piano straordinario per la qualità dell’aria trasmessa il 31 dicembre 2020 a tutti gli Assessorati competenti della Regione Piemonte.

Il 28 gennaio 2021 si è svolto, poi, l’incontro con il Dipartimento per le Politiche europee presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla presenza delle Regioni, per definire in modo sinergico e concertato un Piano straordinario per la qualità dell’aria, a seguito della sentenza di condanna all’Italia da parte della Corte di giustizia europea per aver violato il diritto dell’Unione sulla qualità dell’aria ambiente, superando I valori limite applicabili alle concentrazioni di particelle PM10 in maniera sistematica e continuata tra il 2008 e il 2017.

A seguito di tale incontro, come da accordi, la Regione Piemonte ha perfezionato il documento di lavoro, già predisposto a dicembre 2020, e lo ha trasmesso il 19 febbraio 2021 al Ministero dell’Ambiente.

 

Le misure straordinarie che entreranno in vigore a partire da lunedì prossimo vedono tre principali ambiti di intervento: mobilità, riscaldamento e agricoltura.

Queste le azioni fondamentali comuni a tutti e tre i settori di intervento, con un’attuazione a breve medio e lungo termine:

Nello specifico

Per i trasporti:

– oltre all’estensione territoriale e temporale delle misure e alle limitazioni già previste, dal 1° marzo, si aggiungono quelle per veicoli adibiti al trasporto di persone e merci euro 1 e 2 benzina e euro 1 Gpl e metano. Per i motocicli e ciclomotori, oltre all’euro 0 si aggiunge anche l’euro 1.

– l’attuazione del sistema MoVe-In (piattaforma a adesione volontaria che, attraverso l’installazione di un dispositivo, monitora la percorrenza dei veicoli nei territori soggetti a limitazione);

– ulteriori bandi per la sostituzione dei veicoli inquinanti e dei mezzi del trasporto pubblico locale.

– anticipo delle limitazioni strutturali al 2023 per l’euro 5 diesel.

Per il riscaldamento domestico

– limite a 18 gradi per la temperatura media nelle abitazioni, esercizi commerciali, edifici pubblici ad eccezione delle strutture sanitarie e stop ai generatori di calore alimentati a biomassa legnosa che non siano almeno 5 stelle, in presenza di impianto di riscaldamento alternativo.

Per l’agricoltura:

-divieto di distribuzione di fertilizzanti, ammendanti e correttivi contenenti azoto (salvo interramento immediato) e divieto di spandimento di letami o materiali assimilabili (salvo interramento immediato).

– Divieto di abbruciamenti di materiale vegetale dal 15 settembre al 15 aprile su tutto il territorio del Piemonte. Il divieto di qualsiasi combustione all’aperto viene esteso dal 15 settembre al 15 aprile nell’agglomerato di Torino, pianura e collina.

Sono ovviamente previsti incentivi, per interventi mirati all’introduzione di sistemi di allontanamento rapido delle deiezioni dalle strutture di stabulazione degli animali; per la realizzazione di coperture fisse e mobili di stoccaggio degli effluenti zootecnici e per la distribuzione in campo degli effluenti con sistemi in grado di abbattere le emissioni di ammoniaca durante la fase di spandimento.

A tutto questo, infine, si aggiunge il rafforzamento del sistema dei controlli.

Queste nuove disposizioni si affiancano alle azioni già portate avanti dalla Regione, ed in particolare a quelle finalizzate a migliorare la governance sui controlli degli impianti termici, a incrementare i controlli sui combustibili a biomassa per il riscaldamento, e a quelle dirette all’incentivazione che hanno destinato, tra il 2019 e il 2020, oltre 9 milioni di euro per la sostituzione dei veicoli più inquinanti destinati a enti pubblici, imprese e privati.

Tutti interventi già avviati, ai quali a breve se ne aggiungeranno altri, grazie alla disponibilità di ulteriori contributi destinati prioritariamente ai cittadini per la rottamazione delle stufe a biomassa e, con un investimento di 112 milioni di euro, alla sostituzione dei mezzi del trasporto pubblico locale su gomma.

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