
Torino – Crollo palazzina, al via le indagini: omicidio colposo o strage fra le ipotesi
Crollo palazzina, al via le indagini a Torino. Nel disastro di strada Bramafame è morto un bambino di 4 anni, e tre persone sono rimaste ferite.
Al momento l’ipotesi più accreditata è che si sia trattato di una fuga di gas a scatenare l’esplosione. Una fuga che sembrerebbe partita dal secondo piano occupato dal ragazzo di 22 anni.
Ed è il quotidiano Repubblica a illustrare le strade che potrebbero prendere le indagini: “Sono molti i profili di responsabilità che potrebbero aprirsi a seconda di quello che i tecnici riusciranno ad analizzare, dal ruolo che gli inquilini o il proprietario dell’immobile hanno avuto nell’installazione degli impianti fino a comportamenti o negligenze nell’uso del gas. E ci sono tanti dubbi ancora da sciogliere. Il Gpl è un gas che ha un forte odore: possibile che nessuno lo abbia sentito? E non c’erano le prese d’aria che avrebbero dovuto garantire degli sfiati per non saturare l’ambiente? Il magistrato incaricato di occuparsi della tragedia è il pm Giorgio Nicola ma al momento un fascicolo non è ancora stato formalmente aperto: una scelta motivata dal fatto che i primi risultati delle prime analisi sui reperti saranno determinanti nell’individuare possibili titoli di reato — che potrebbero andare dall’omicidio colposo al disastro alla strage — e anche nella decisione se aprire un procedimento contro ignoti o se eventualmente iscrivere qualche nome nel registro degli indagati”.
La palazzina di strada Bramafame, a chilometri di distanza dal centro della città, ancora non è collegata alla rete del metano. Così – spiega Repubblica – ” c’erano appartamenti collegati a un impianto condominiale che da una cisterna collocata in giardino prendevano il Gpl che alimentava le caldaie con cui si diramavano i tubi per l’acqua calda, il riscaldamento e anche i fornelli”,
Le indagini potrebbero portare a diversi sviluppi: una bombola difettosa potrebbe aver causato l’esplosione. o forse un collegamento mal fatto.