Torino – Attacchi nazisti, razzisti e antisemiti su Zoom: ci sono i primi indagati.

Individuati dagli investigatori  alcuni degli autori degli episodi di ‘zoombombing’.

Si è verificata un”intrusione di hacker durante riunione da remoto su piattaforme tipo Zoom e Meet avvenuto nel Torinese.

Come riporta l’Agenzia Ansa: “Il procedimento è gestito dalla Procura di Torino. Sono due i filoni di indagine. Uno riguarda le intrusioni nel sistemi delle scuole e l’altro messaggi di propaganda di stampo nazista, razzista e antisemita. Le persone identificate dagli inquirenti risiedono in varie località italiane, ma anche all’estero”.

“Le verifiche – aggiunge il Corriere della Sera – “si sono svolte in tutta Italia e tra gli indagati vi sarebbero anche alcuni stranieri. Risalire allo loro identità non è stato affatto semplice: i sospettati, infatti, si nascondevano dietro nickname. Ancora adesso non è chiaro se le incursioni siano effettivamente opera loro o se invece di tratta di qualcuno che ha hackerato i loro account per coprire le proprie tracce. Per riuscire ad arrivare a questo risultato, la Procura ha dovuto chiedere la collaborazione delle piattaforme web, colossi del calibro di Zoom e Meet, che proteggono altamente la privacy.

Tra gli attacchi al centro dell’inchiesta – si legge ancora sul Corriere – ” quello avvenuto a gennaio 2021 durante l’incontro organizzato dal Centro di studi ebraici di Torino, in collaborazione con Istoreto, per la presentazione del libro di Lia Tagliacozzo «La generazione del deserto»: alcune persone hanno iniziato a postare sulla piattaforma scritte antisemite e immagini violente. Nelle settimane successive nel mirino erano finite anche alcune circoscrizioni, Informagiovani, Anpi e altri eventi culturali della Comunità ebraica, che aveva subito presentato denuncia”.