01/09/2022

Politica

Dal Piemonte al governo: “Subito il tetto al prezzo del gas”. Tronzano : “Senza risorse sufficienti necessario scostamento di bilancio”

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“Serve un tetto al prezzo del gas”. ‘ L’appello lanciato dal Governatore del Piemonte Alberto Cirio al Governo che segue l’allarme lanciato dai presidenti delle Confindustrie di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

“Le nostre imprese, le nostre famiglie hanno bisogno di sicurezze e di stabilità – ha dichiarato Cirio – ” ma se il Governo non interverrà subito per sollecitare l’introduzione di un tetto al prezzo del gas rischiamo un Paese non solo in bolletta, ma lasciato al buio nel vero senso della parola e questo non è ammissibile in un momento che invece è determinante per la ripresa della nostra economia”.

Alle sue parole si aggiungono quelle dell’assessore al Bilancio Andrea Tronzano: “In attesa dei provvedimenti del governo e della UE in merito al caro energia, stiamo attenti a mantenere alta l’attenzione sul tema. È dura, ma qualcosa si muove.  Nel corso della riunione con i Presidenti di Confindustria Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia insieme ai miei omologhi assessori ho messo in evidenza alcuni punti”.

Ecco i punti chiave del discorso di Tronzano per cercare di affrontare la crisi: 
1) gli imprenditori non si devono sentire soli. È una situazione inedita (covid, siccità, guerra e energia, tutto in due anni) che dobbiamo affrontare con lucidità. La politica è focalizzata sul tema.
2) non possiamo osservare il mercato aspettando che risolva da solo il problema perché, in questo caso specifico, quando lo risolverà le aziende avranno già chiuso. Le più che probabili speculazioni devono essere frenate perché creano inflazione e quindi ulteriori difficoltà con l’aumento dei tassi.
3) in caso non ci siano risorse sufficienti per affrontare l’emergenza, lo scostamento dal pareggio di bilancio lo vedo obbligatorio visto gli eventi eccezionali. Rischiamo di non fare oggi ciò che dovremo per forza fare domani in caso esplodano le tensioni sociali che adesso possiamo evitare. Se l’azienda paga una percentuale troppo elevata di energia occorre congelarne totalmente e immediatamente gli effetti.
4) Eni ha fatto un utile netto nel primo semestre di 7.4 miliardi di euro. Le aziende che operano nel campo energetico devono contribuire.
5) il fondo di emergenza paneuropeo lanciato da #Pelanda può essere una soluzione che precede quella più importante cioè la piattaforma europea per l’acquisto comune di gas ma anche di idrogeno: la UE deve saper usare il suo potere politico e di mercato.
6) dobbiamo vivere in un paese dove si va sempre da un estremo all’altro? Siamo tutti contro l’invasione della Russia e vogliamo tutti che l’Ucraina mantenga la sua libertà. Un politico, eletto dal popolo sovrano, può però chiedere di valutare se sulle sanzioni ci siano affinamenti o alternative efficaci nel caso queste non funzionino?
7) come Regione Piemonte avremo #investimenti importanti attraverso i fesr sulle energie rinnovabili; avremo il rinnovo delle concessioni idroelettriche dove tra gli obiettivi abbiamo quello di offrire energia a minor costo alle nostre imprese; sono realtà interessanti le comunità energetiche.
8) alcune proposte che mi sento di sostenere, oltre a quelle che correttamente sostiene Confindustria, sono la non applicazione di tasse e accise sulle maggiorazioni, il credito di imposta o interventi sugli extraprofitti, lo sganciamento dei prezzi del gas da quello delle rinnovabili, oltre a stoppare le speculazioni create dal mercato Ttf.
9) i troppi NO detti da minoranze ideologizzate ci hanno devastato. Hanno detto NO anche a impianti solari, eolici e perfino idroelettrici. Adesso è ora di ripartire per essere AUTOSUFFICIENTI, anche con il nucleare pulito. La sudditanza energetica è sudditanza politica ed è assenza di libertà.

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