
Crisi a Torino per costo energia – “Si rischia un’ecatombe delle imprese”. Il nuovo allarme
Crisi a Torino per prezzi energia – “Si rischia ecatombe delle imprese”. Il nuovo allarme arriva da Confartigianato che ribadisce: “La situazione è insostenibile, le imprese hanno pochi margini di resilienza”.
Le parole sono di Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, che aggiunge, ripreso dall’Ansa: “L’incremento smisurato dei costi energetici rischia di portare alla chiusura molte attività d’impresa, circostanza con la quale dovremo fare i conti qualora i flussi di fornitura di gas dalla Russia dovessero di colpo interrompersi. Servono interventi immediati e rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare un’ecatombe di imprese e una crisi senza precedenti”.
Secondo i dati di Confartigianato i settori più penalizzati nella nostra regione sono vetro, ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica e alimentare.
Felici chiede l’aiuto del governo: “Vanno subito confermate e potenziate -aggiunge ai microfoni dell’Ansa – “le misure attuate da questo Esecutivo: azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti per non aggravare la situazione del bilancio pubblico. Serve un gesto di responsabilità e solidarietà delle imprese energetiche a salvaguardia dell’intero sistema produttivo nazionale. Vanno sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento”.
Secondo Confartigianato, le piccole e medie imprese del Piemonte, da settembre 2021, hanno già pagato per l’energia elettrica 1,6 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Una cifra insostenibile.