𝗔𝗽𝗽𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗣𝗠𝗜 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗺𝗼𝗻𝗲𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮

𝗜𝗹 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗔𝗣𝗜 𝗧𝗼𝗿𝗶𝗻𝗼 Fabrizio Cellino, 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗲 𝗮𝗹 𝗚𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗕𝗮𝗻𝗰𝗮 𝗱’𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗜𝗴𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼 𝗩𝗶𝘀𝗰𝗼

“𝑃𝑢𝑟 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑙𝑎 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑒𝑔𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑙𝑢𝑡𝑎 𝐸𝑢𝑟𝑜 𝑑𝑎 𝑢𝑛 𝑒𝑐𝑐𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑣𝑎𝑙𝑢𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑟𝑖𝑡𝑒𝑛𝑔𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑑𝑒𝑏𝑏𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑐𝑒𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑐𝑎𝑢𝑡𝑒𝑙𝑎 𝑛𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑡𝑎𝑠𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑒𝑠𝑠𝑒, 𝑡𝑟𝑎𝑛𝑞𝑢𝑖𝑙𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑔𝑙𝑖 𝑖𝑚𝑝𝑟𝑒𝑛𝑑𝑖𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑒𝑐𝑜𝑛𝑜𝑚𝑖𝑎 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑒, 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑑𝑖𝑐ℎ𝑖𝑎𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑖𝑛 𝑡𝑎𝑙 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑜”.

Cellino ha voluto condividere con il Governatore di Banca d’Italia alcune riflessioni sull’attuale momento storico che sta colpendo il nostro Paese e, in particolare, il mondo produttivo.

“L’attenzione di noi imprenditori – scrive il presidente di API Torino – “è oggi rivolta con particolare preoccupazione alle scelte di politica monetaria, che rischiano di portare la nostra economia verso una nuova fase recessiva.
L’indice dei prezzi al consumo a settembre 2022 ha segnato in Italia +8,9%. A tale situazione, si aggiungono le forti preoccupazioni per nuovi rialzi inflazionistici a doppia cifra a causa dell’annuncio di un possibile blocco delle forniture di gas da parte della Russia. Per contrastare gli effetti sull’inflazione,
già dal mese di luglio 2022, è intervenuta la Banca Centrale Europea con il rialzo dei saggi di interesse: un tentativo che tuttavia si è rivelato ad oggi, non solo inefficace ma anche controproducente per la nostra economia. Al riguardo, ho estremamente apprezzato le Sue dichiarazioni di questi ultimi giorni, che con
massima chiarezza hanno richiamato a un atteggiamento più cauto sul percorso di incremento dei tassi di interesse avviato dalla BCE, che finirebbe per aumentare i rischi di una recessione.
A differenza di quanto sta accadendo nell’economia statunitense, infatti, dove la spinta inflazionistica trova origine da dinamiche interne, legate al mercato del lavoro e all’eccesso di domanda, in Europa l’aumento dei prezzi deriva dagli shock sui listini delle materie prime e dell’energia. La scelta, dunque, di
adottare in Europa una politica monetaria restrittiva, aumentando i saggi di interesse, porterà inevitabilmente la nostra economia di fronte ad una tempesta perfetta dovuta al connubio tra inflazione e recessione economica, con contrazione degli investimenti privati e della capacità di finanziamento delle
imprese e, senza alcun significativo beneficio in termini inflazionistici. Una politica monetaria restrittiva può funzionare correttamente nel frenare l’inflazione, quando essa dipende da un eccesso di domanda. Non è il caso dell’Europa.

Quindi l’appello rivolto al Governatore Ignazio Visco 

“Pur comprendendo la necessità di proteggere la valuta Euro da un eccesso di svalutazione, ritengo che si debba procedere con grande cautela nell’aumento dei tassi di interesse, tranquillizzando gli imprenditori che generano economia reale, anche con dichiarazioni in tal senso.
Mi auguro che possa condividere le brevi riflessioni su esposte e che, nell’esercizio del Suo prestigioso ruolo di Governatore della Banca d’Italia e di membro del Consiglio Direttivo della BCE, accolga l’appello della classe imprenditoriale che rappresento, per addivenire a interventi di politica monetaria che
tutelino gli interessi e le priorità del nostro Paese: occupazione e crescita economica forte e duratura”.