
Torino – “I Musei Reali hanno preso una sòla!”: l’ira di Sgarbi contro il museo torinese
Torino – “I Musei Reali hanno preso una sòla”: l’ira di Sgarbi contro il museo torinese
Vittorio Sgarbi ha definito «un modesto frammento» l’ultimo acquisto fatto dai Musei Reali. L’opera sarebbe stata acquistata da un antiquario inglese Derek Johns, «dopo che era stata esposta al Tefaf di Maastricht presso la “Carretto & Occhionegro Gallery” con la richiesta di 1 milione di euro, scesa a 350 mila euro».
Ma Sgarbi è sicuro: «Trattandosi di un frammento, sia pure collegato a un’opera presente nei Musei Reali di Torino, il valore di mercato congruo di un dipinto italiano che si suppone proveniente dalla collezione di Torlonia, ed esportato in epoca indefinita, a tutti i riscontri, non può superare i 100 mila euro: si veda il Davide trionfante con la testa di Golia, integro, apparso presso Sotheby’s il 4 luglio del 2019 e venduto a 89 mila euro; o la Maria Maddalena e i due angeli venduta da Hampel il 3 dicembre del 2020 a 49.700 mila euro».
Quindi, ha proseguito il critico d’arte: «La Sibilla Tiburtina apparsa da Pandolfini nell’ottobre del 2022 è stata venduta a 12 mila euro; la Salomè apparsa da Sotheby’s l’8 dicembre 2016 a 70.458 euro».
Vittorio Sgarbi ha dichiarato dunque non comprendere la legittimazione da parte del Comitato tecnico scientifico di un prezzo «fuori dal mercato italiano, acquistato sul mercato più costoso del mondo, dopo anni di mortificazione degli antiquari italiani con vincoli e notifiche di quadri «che non si acquistano, d’interesse ben superiore».
Come, ad esempio, «il notevolissimo dipinto di Pietro Paolini notificato a Torino all’antiquario Voena.
«Come si può a queste condizioni – aggiunge Sgarbi – ritenere “straordinaria” l’acquisizione del frammento di Antiveduto Gramatica, arbitrariamente definito ‘capolavoro’?».
“L’annuncio dei Musei Reali di Torino sull’introduzione del Concerto a due figure di Gramatica (1569-1626) nella sua raccolta – spiega il sito Open.it – “è avvenuto poche ore fa, con la spiegazione di come la tela, accostata al Suonatore di tiorba, ricomponga l’impianto figurativo del dipinto. Dal 28 febbraio al 5 marzo 2023, le due opere riunite dopo quattro secoli sono esposti al primo piano della Galleria Sabauda, in una delle sale dedicate ai maestri caravaggeschi e recentemente riordinate”.