
Juventus – Si chiude l’inchiesta stipendi: “Violata lealtà sportiva”. La situazione
Juventus – Si chiude l’inchiesta stipendi: “Violata lealtà sportiva”. La situazione
La procura federale ha notificato alla Juventus e otto ex dirigenti la “conclusione delle indagini” sul secondo filone dell’inchiesta penale “Prisma” di Torino.
Gli ex dirigenti coinvolti sono Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Pavel Nedved, Federico Cherubini, Giovanni Manna, Paolo Morganti, Stefano Braghin e Cesare Gabasio. Gli agenti indagati saranno segnalati alla Commissione federale agenti sportivi, mentre la procura si riserva di valutare le posizioni dei club coinvolti dopo ulteriori indagini in corso.
Nessun riferimento invece al ruolo dei calciatori. Tutti i “pre deferiti” avranno ora 15 giorni per chiedere di farsi ascoltare o presentare memorie difensive. La procura deciderà fra archiviazione, deferimento e processo.
L’accusa agli ex dirigenti juventini è pesante: gli accordi di riduzione degli stipendi non sarebbero stati tali, rappresentando un escamotage per non iscrivere le cifre a bilancio nelle stagioni 2019-2020 e 2020-2021.
Fra le violazioni contestate ci sarebbe quella di aver pagato degli agenti sportivi per sette anni senza un’effettiva attività di intermediazione.
I prossimi passaggi
“Tra le varie opzioni sul tavolo della procura federale, il deferimento è quella decisamente più gettonata ma dipende molto dalla forza dell’impianto accusatorio – spiega Il Giornale – ” Se il team di difesa dovesse sospettare qualche falla, possibile che decida di giocarsi il tutto per tutto nel processo, altrimenti potrebbe aprirsi la porta ad un patteggiamento. Visto il capitale mediatico speso dalla procura per costruire il caso, difficile che Chinè chieda l’archiviazione. La cosa che confonde i tifosi bianconeri è il rapporto tra questo filone e quello delle plusvalenze che ha causato la pesante penalizzazione. La violazione è simile, “mancata lealtà sportiva”, il famigerato articolo 4 ma sebbene le due inchieste siano formalmente separate, potrebbero influire l’una sull’altra. Parlando fuori dai denti, se il Collegio di garanzia del Coni dovesse decidere che la penalizzazione inflitta alla società torinese è frutto di un’inchiesta non perfetta dal punto di vista formale la situazione cambierebbe parecchio”.