
Pogba positivo, e la Juve gli decurta lo stipendio – Ora prenderà 2mila euro al mese
Continua il “caso doping” che coinvolge Paul Pogba, centrocampista della Juventus. È emerso dalle contro-analisi che il giocatore è risultato positivo ad una sostanza dopante, il Dhea (Deidroepiandrosterone), e non al testosterone puro, dopo il match contro l’Udinese del 20 agosto. Una notizia che pone diversi interrogativi in vista della sentenza prevista a fine mese.
La Reazione della Juventus
La squadra, in seguito alla conferma della positività, ha inviato una lettera formale al giocatore e al suo legale, sospendendo completamente lo stipendio di Pogba.
Ora percepirà solo il salario minimo federale previsto dal contratto collettivo, ovvero circa 2.000 euro netti al mese.
La Strategia Difensiva di Pogba
Il giocatore deve decidere se presentarsi al procuratore antidoping, Pierfilippo Laviani, per un interrogatorio o inviare una memoria difensiva. La Juventus, in seguito alla sentenza, potrebbe decidere di recedere dal contratto con Pogba e addirittura avviare una causa legale per danni.
I Problemi legati al Dhea
Sebbene inizialmente l’uso del Dhea potesse sembrare meno grave del testosterone, le alte concentrazioni riscontrate indicano un possibile consumo dell’integratore poco prima della gara in Italia. Se Pogba ha introdotto un integratore proibito in Italia, la questione potrebbe evolversi da un procedimento sportivo a uno penale.
Questo scenario complica notevolmente la situazione per il giocatore e la sua squadra, con possibili conseguenze sia sportive che legali.