
Torino – La Svizzera fa la ‘guerra’ al Gianduiotto. Bloccato l’iter per il riconoscimento IGP. La Lindt non è d’accordo
Torino – La Svizzera fa la ‘guerra’ al Gianduiotto. Bloccato l’iter per il riconoscimento IGP. La Lindt non è d’accordo
Lindt, il noto produttore svizzero di cioccolato, ha dichiarato una sorta di “guerra” al gianduiotto di Torino nel tentativo di bloccarne il riconoscimento come Indicazione Geografica Protetta (IGP) in Europa. La controversia riguarda la richiesta di inserire il latte nel disciplinare del giandujotto, un ingrediente che non fa parte della ricetta tradizionale del dolce piemontese.
Antonio Borra, segretario del comitato per il riconoscimento europeo del giandujotto, ha denunciato questa situazione durante il convegno “Il cioccolato delle meraviglie: salute, benessere, felicità” tenutosi a Cioccolatò.
Il progetto IGP del giandujotto torinese è stato avviato nel 2017 con il supporto di diverse università, aziende del settore del cioccolato, e rinomati cioccolatieri.
Tuttavia, il processo di riconoscimento si è arenato a causa dell’opposizione di Lindt, ce ha richiesto l’inclusione del latte nella ricetta del giandujotto, una richiesta che è stata considerata inaccettabile dal comitato del Giandujotto di Torino IGP. La ricetta tradizionale, infatti, prevede soltanto tre ingredienti e fra questi non c’è il latte.
«Fra le richieste inaccettabili del gruppo svizzere – ha dichiarato a LLa Stampa Borra – c’è quella di inserire il latte nel disciplinare. Ma il vero giandujotto è fatto solo con tre ingredienti: nocciola, zucchero e massa di cacao».