
Stellantis, è fuga silenziosa dall’Italia. Ai fornitori “Andate in Asia”. E arriva la “cassa integrazione di Natale”
Stellantis ai fornitori: andate in Asia. E in fabbrica, cassa integrazione a Natale
Stellantis ha premiato in questi giorni i suoi migliori fornitori, ma contemporaneamente ha comunicato a molti fra loro di dirottare parte della produzione destinata all’Italia verso Paesi asiatici a basso costo: una delocalizzazione voluta per mantenere la competitività. Una mossa che si allinea con le richieste precedenti di Carlos Tavares ai fornitori di ridurre i prezzi.
Il presidente uscente dell’Unione Industriale di Torino, Giorgio Marsiaj, ha chiesto a Stellantis di mantenere in Italia le attività di progettazione e ricerca.
Stellantis sembra orientato a concentrare le attività di ricerca presso il futuro “Campus” di Mirafiori, dove convergeranno professionisti globali. L’inaugurazione dell’Hub per l’economia circolare a Mirafiori è prevista per il 23 novembre come parte del piano industriale Dare Forward 2030. Ma la joint venture tra Stellantis e Orano, focalizzata sul riciclo delle batterie dei veicoli elettrici, indica una competizione con l’Hub di Mirafiori.
In Italia manca un accordo con Tavares e le garanzie per la produzione di un milione di auto nel nostro Paese. Il caso Mirafiori illustra la sfida attuale, con una produzione di 500 BEV inferiore alle aspettative e un’imminente riduzione a 100 veicoli al giorno a dicembre, portando a una nuova cassa integrazione, in arrivo durante le festività natalizie.