27/09/2024

Territorio

Caos a Repubblica: lo sciopero contro gli Elkann continua: cosa sta succedendo

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Caos a Repubblica: lo sciopero contro gli Elkann continua

La redazione del quotidiano Repubblica è in fermento a causa di un forte sciopero indetto dai giornalisti, in segno di protesta contro le pressioni dell’editore, John Elkann, e delle aziende collegate alla sua holding Exor.

Lo sciopero ha portato al blocco dell’aggiornamento del sito per due giorni, il 25 e 26 settembre, e alla sospensione delle pubblicazioni previste per il 26 e 27 settembre. Il motivo centrale della protesta riguarda le presunte interferenze editoriali riscontrate durante l’organizzazione dell’evento Italian Tech Week, in cui i giornalisti hanno denunciato un’influenza indebita da parte degli “uomini di Exor”, che avrebbero modificato e corretto i contenuti di un inserto speciale di 100 pagine, inserendo materiali sponsorizzati da aziende.

L’assemblea dei giornalisti ha votato a larga maggioranza (230 favorevoli su 275 votanti) per lo sciopero, lamentando un’insofferenza crescente verso pratiche che mettono a rischio l’indipendenza e la deontologia professionale, distorcendo la natura giornalistica del quotidiano. Questo sciopero arriva dopo mesi di tensione tra la redazione e l’editore, con la redazione che aveva già sfiduciato l’attuale direttore.

Nel comunicato emesso dall’assemblea, i giornalisti si rivolgono direttamente a John Elkann, chiedendo rispetto per il loro ruolo professionale e per la storia e l’identità del quotidiano, sottolineando che Repubblica non venderà mai la propria integrità per interessi esterni. I giornalisti di Gedi Visual, la piattaforma multimediale del gruppo Gedi, hanno espresso piena solidarietà alla redazione di Repubblica, condividendo le preoccupazioni sulla libertà e l’indipendenza dell’informazione.

La tensione è aumentata quando è emerso che, nonostante lo sciopero, alcune parti della redazione romana stavano aggiornando la home page del sito con contenuti relativi all’evento di Exor, in apparente contrasto con la protesta in corso.

Un gesto che è stato duramente criticato dal Comitato di redazione, che ha definito il comportamento “grave” e in contrasto con i principi del giornale, chiedendo l’intervento delle associazioni di categoria per valutare un’azione legale.

 

 

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