“Torino al centro del mondo grazie alle ATP Finals” – Appendino “Per noi un grande orgoglio”

Le ATP Finals rappresentano un punto di svolta per Torino, che, grazie al torneo, è riuscita a guadagnarsi un posto di rilievo nel panorama sportivo internazionale. Chiara Appendino, che da sindaca ottenne l’evento nel 2018 contro ogni previsione, riflette con soddisfazione sul successo ottenuto e guarda al futuro della città con spirito propositivo, pur riconoscendo le sfide da affrontare per mantenere le Finals fino al 2030.

Il valore delle Finals per Torino
Dal 2018, quando Torino si aggiudicò l’organizzazione del torneo contro città come Londra e Singapore, le ATP Finals sono cresciute diventando un evento di grande rilevanza internazionale. La visibilità e l’impatto economico generati dal torneo sono considerevoli: spettatori da 101 nazioni e un ritorno in termini di turismo e promozione globale che non è paragonabile a tornei di minore importanza.

Appendino sottolinea l’orgoglio di vedere Torino al centro del mondo grazie alle Finals, ma avverte: per garantire che restino fino al 2030, è necessario un investimento strutturale sull’Inalpi Arena, che rischia di essere superata da impianti più moderni e capienti vicini a Milano. Un ampliamento della venue rafforzerebbe la candidatura torinese, anche se l’assegnazione di un ulteriore anno di tornei potrebbe dare più tempo per consolidare il progetto.

I punti critici

L’organizzazione delle Finals è migliorata di anno in anno, ma restano criticità da affrontare:

Strutture alberghiere di lusso: Torino deve ampliare la sua capacità ricettiva per attrarre spettatori e sponsor di alto livello.
Trasporti: problemi nei collegamenti pubblici, nella disponibilità di taxi e nei servizi ferroviari, soprattutto quelli notturni, incidono sull’esperienza dei visitatori.
Coinvolgimento cittadino: maggiore integrazione dell’evento con il centro della città potrebbe migliorare ulteriormente l’impatto locale.

“Se ripenso al 2018, ci avrei messo la firma per arrivare oggi a porci questa domanda. Quando abbiamo iniziato a lavorare sulla candidatura di Torino in tanti ci consigliavano di lasciare perdere: “avete 1 possibilità su 100”. Allora i concorrenti erano Londra, Manchester, Singapore e Tokyo. Oggi lo scenario è diverso, ma esattamente come allora tifo e lavoro per Torino – ha dichiarato Chiara Appendino a La Stampa –  “Ogni volta che iniziano le Finals provo un’immensa emozione e un profondo senso di orgoglio nel vedere Torino e l’Italia al centro del mondo. È una gioia che va ben oltre i ruoli e le circostanze personali. Credo che l’evento sia cresciuto di anno in anno e ogni edizione sia stata migliore rispetto a quella precedente. Alcuni dettagli si possono ancora mettere a punto e credo si possa coinvolgere ancora di più il centro della città. Ma complessivamente Torino è stata assolutamente all’altezza”.

Torino e il confronto con Milano
Con la possibilità che Milano diventi una forte concorrente grazie a una struttura più moderna, Torino deve puntare sull’aggiornamento dell’Inalpi Arena. Appendino sostiene che, con un progetto serio e investimenti tempestivi, Torino possa mantenere il torneo e consolidare la sua posizione come sede privilegiata delle Finals.

Eventi futuri e visione strategica
Per il futuro, secondo Appendino,  Torino dovrebbe continuare a puntare su eventi di portata internazionale e pluriennali, come Eurovision e le Finals, che massimizzano il ritorno sugli investimenti e proiettano la città sulla scena globale.  L’ex sindaca non smette di lavorare per migliorare Torino, spinta dall’ambizione di vedere la città riconosciuta come un centro di eccellenza sportiva internazionale.