
25/03/2025
Territorio
A Torino sorgerà la prima Moschea “ufficiale” in Italia: sarà finanziata dal re del Marocco. Il progetto
A Torino sorgerà la prima moschea ufficialmente riconosciuta, con un minareto e uno studentato
A Torino, lungo via Bologna, sorgerà un minareto.
Sarà il simbolo della prima moschea ufficialmente riconosciuta dal punto di vista urbanistico nel capoluogo piemontese. Dopo anni in cui la comunità musulmana si è riunita in garage e officine adattate a luoghi di preghiera, finalmente avrà uno spazio di culto regolare e autorizzato.
Il progetto prevede la realizzazione di un complesso multifunzionale nelle ex officine Nebiolo, che includerà non solo la moschea, ma anche una biblioteca, uno spazio espositivo e uno studentato. Sarà la seconda moschea ufficialmente riconosciuta in Italia, dopo quella di Roma. L’iniziativa è promossa dalla Confederazione Islamica Italiana (Cii), che già gestisce il centro islamico di via Genova e ora punta a creare un nuovo luogo di culto con una capienza di mille fedeli in un’altra area della città.
Un lungo iter autorizzativo e un investimento da 17 milioni
L’idea di costruire una moschea ufficiale a Torino risale all’amministrazione di Chiara Appendino, quando venne concessa l’area per un periodo di 99 anni. Tuttavia, solo con il successivo sindaco, Stefano Lo Russo, si è arrivati alla definizione urbanistica definitiva, con l’inserimento della categoria “centro di culto” all’interno della normativa locale nel 2022. Dopo anni di trattative, la Sovrintendenza ha dato il via libera definitivo, e ora si attende solo il reperimento completo dei fondi necessari per avviare il cantiere.
Il progetto, firmato dall’architetto Vittorio Jacomussi, che ha curato anche il padiglione algerino all’Expo, prevede il recupero di 6.000 metri quadrati tra edifici esistenti e nuove costruzioni. Il costo stimato è di 17 milioni di euro, di cui circa 8 milioni sarebbero già stati stanziati dal Re del Marocco.
Lo studentato annesso avrà 80 posti letto, mentre la moschea, insieme all’area destinata alle donne, raggiungerà una superficie di circa 1.300 metri quadrati. L’ingresso della struttura non si affaccerà direttamente sul corso principale, ma sarà concepito come una piazza aperta, con pareti mobili per favorire la flessibilità degli spazi. L’obiettivo è creare un centro accogliente e in armonia con il quartiere, evitando polemiche o tensioni.
30/03/2025
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