
Torino – “Scandalo” informatico all’Università: 70 studenti sospettati di aver usato hacker e IA durante l’esame: le indagini
Scandalo informatico all’Università: studenti sospettati di aver usato hacker e IA durante l’esame
Un episodio inquietante è venuto alla luce presso l’Università di Torino, dove numerosi studenti sono rimasti immobili davanti ai loro computer durante un esame, con gli occhi fissi sullo schermo e le mani quasi ferme sulla tastiera. Questo comportamento insolito ha destato sospetti nel docente, che al termine delle due ore di prova ha ricevuto test praticamente identici e privi di errori.
L’indagine, tenuta inizialmente riservata, riguarda l’esame del corso di Storytelling. Si sospetta che soggetti esterni siano riusciti ad entrare nei sistemi informatici durante la prova, completando i questionari al posto degli studenti presenti. Le autorità hanno identificato 67 sospetti su 200 iscritti all’appello di gennaio.
“Ho informato il consiglio di dipartimento mercoledì”, ha dichiarato al Corriere della Sera Alessandro Mengozzi, direttore di Studi Umanistici, “è stata presentata denuncia alla polizia postale e le indagini sono in corso”.
Questo caso riaccende il dibattito sulla sicurezza dei sistemi digitali nelle istituzioni educative. Recentemente ad Aosta, alcuni studenti delle scuole medie erano riusciti a violare il registro elettronico per modificare i voti. Questa volta, i protagonisti sono universitari del corso di Scienze della Comunicazione.
Alcuni partecipanti pensavano di essere passati inosservati, ma il loro comportamento anomalo – rimanere praticamente immobili senza interagire con la tastiera – ha allertato immediatamente il professore. Dopo la segnalazione di Perissinotto ai servizi informatici, l’inganno è stato rapidamente scoperto: i tecnici hanno individuato accessi remoti da parte di persone esterne all’aula.
Non è ancora chiaro il metodo esatto utilizzato per aggirare le protezioni informatiche. Le ipotesi includono la condivisione di credenziali con complici esterni o l’uso di strumenti avanzati per il controllo remoto. Ancora più grave sarebbe la possibilità che qualcuno sia riuscito a manomettere la piattaforma per ottenere in anticipo le risposte corrette.
L’esame, come indicato sul sito del corso, consisteva in un test a scelta multipla con 30 domande caricate sulla piattaforma Moodle il giorno della prova. Un sistema che dovrebbe garantire imparzialità e oggettività, ma che in questo caso si è dimostrato vulnerabile.