
Torino – Ambulatorio di via Sempione sotto assedio – Saccheggiato 3 volte in poche settimane: la rabbia dei medici
L’ambulatorio medico di via Sempione 112, situato nella zona nord di Torino nel quartiere Barriera di Milano, sta vivendo un periodo difficilissimo a causa di ripetuti atti vandalici e furti che hanno messo in ginocchio l’attività quotidiana dei medici. In poco meno di quattro mesi, la struttura è stata colpita da ben tre episodi di effrazione: ladri hanno forzato serrature, saccheggiato gli studi, sottratto attrezzature e dispositivi informatici, oltre a materiale sanitario.
La dottoressa Cristina Deambrogio, tra i professionisti che lavorano nell’ambulatorio, racconta alla Stampa con una miscela di dolore e frustrazione l’impatto devastante di questi furti. Per lei e i suoi colleghi, la medicina non è solo un lavoro ma una vocazione. La loro scelta di operare in un quartiere complesso come Barriera di Milano non è casuale: è una decisione dettata dalla consapevolezza che qui, più che altrove, c’è bisogno di medici di fiducia e punti di riferimento stabili. Tuttavia, le continue violazioni stanno mettendo a dura prova la loro determinazione.
Il primo episodio risale al 20 gennaio: al rientro dopo il weekend, i medici hanno trovato lo studio devastato, con archivi messi sottosopra, armadi distrutti e strumenti rubati. Dopo aver denunciato l’accaduto e aver lavorato rapidamente per riorganizzare tutto, hanno riaperto l’ambulatorio nel più breve tempo possibile per non lasciare soli i circa 7.000 pazienti che ogni anno si rivolgono ai sette medici della struttura.
Ma la calma è durata poco. Il 21 marzo i ladri sono tornati: nuovo furto, maggiori danni, altra denuncia. È stato portato via materiale tecnologico e sanitario, compreso un hard disk, strumenti utili per l’attività quotidiana e per garantire la sicurezza dei pazienti. Nonostante la stanchezza, i medici hanno trovato ancora una volta la forza di ripartire.
Il terzo assalto, avvenuto il 14 aprile, ha aggravato ulteriormente la situazione: gli autori del furto hanno nuovamente depredato lo studio, sottraendo dispositivi informatici e strumenti medici essenziali, causando ritardi nell’apertura e l’impossibilità di effettuare alcune visite e prestazioni.
Dopo tre denunce e nessun miglioramento, il clima tra i medici è carico di delusione. Alcuni stanno pensando di lasciare la zona. Deambrogio ricorda come una volta questa parte della città fosse chiamata “la Barriera bene”, ma oggi il degrado ha preso il sopravvento: furti, vetri rotti, aggressioni sono all’ordine del giorno, tanto che non è raro che i pazienti arrivino in ambulatorio dopo aver subito rapine.
Il senso di impotenza è crescente. Le risorse delle forze dell’ordine sono limitate e non riescono a garantire una protezione efficace. Il desiderio dei medici è di rimanere, ma le condizioni attuali rendono quasi impossibile lavorare in serenità. Come afferma la dottoressa: «Ci mettiamo il cuore, ma così non si può continuare».