
Piemonte – Nelle Langhe si registra il boom del “Turismo lento”: e nascono anche nuovi mestieri. Ecco le novità
Nelle suggestive colline delle Langhe, il turismo sta vivendo una trasformazione profonda: si afferma con forza il concetto di “turismo lento”, un modo di viaggiare che privilegia ritmi tranquilli, immersione nella natura e autenticità. Qui il tempo sembra rallentare, accompagnato solo dai colori mutevoli del paesaggio, dai sentieri percorsi a piedi o in bicicletta, e dai profumi del territorio che si concretizzano in un calice di vino al tramonto.
Ma dietro questa apparente lentezza si cela un settore in continua evoluzione, che richiede grande prontezza nel rispondere alle sfide contemporanee, come l’innovazione tecnologica e la sostenibilità – ambientale, economica e sociale. I turisti, oggi, non cercano solo relax e bellezza, ma esperienze su misura, autentiche e significative. Questo ha reso necessario lo sviluppo di nuove competenze e figure professionali nel settore.
Bruno Bertero, direttore generale dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, sottolinea l’importanza di una strategia di promozione territoriale basata su collaborazione e identità locale. Grazie anche al riconoscimento Unesco, la zona ha raggiunto nel 2024 numeri importanti: circa 700mila arrivi, più della metà provenienti dall’estero, e oltre un milione e mezzo di pernottamenti.
Bertero, esperto in gestione delle destinazioni, ha contribuito a modellare un approccio partecipativo allo sviluppo turistico, a partire dalla valorizzazione di eccellenze come vino e tartufo, per poi estendersi a cultura, arte e attività all’aria aperta. Il turismo “outdoor”, in particolare, sta diventando un motore trainante del territorio.
Questo processo ha favorito la nascita di nuove professioni, tra cui il travel experience designer, il local experience curator e il community builder, tutte figure che si occupano di costruire esperienze coinvolgenti e relazioni autentiche tra visitatori e comunità locali. Centrale è anche il sustainability manager, incaricato di garantire pratiche responsabili nei trasporti, nelle strutture e nella valorizzazione sociale e culturale delle destinazioni.
Le Langhe si stanno adattando anche in termini di offerta: dalle tradizionali visite con il “trifulao” alla ricerca del tartufo, si passa ai tour guidati in bici, portando con sé nuove esigenze per l’ospitalità, come officine e parcheggi per ciclisti.
Nella cittadina di Bra, sempre in provincia di Cuneo, ha sede l’ITS Academy per il Turismo e le Attività culturali, un’istituzione che forma i giovani per diventare esperti in promozione digitale, gestione eventi e destinazioni turistiche. Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese e docente dell’istituto, sottolinea che oggi le persone non vogliono solo visitare un posto, ma sentirsi parte attiva dell’esperienza. Per questo si formano professionisti in grado di cogliere gli aspetti più umani dei luoghi e creare legami autentici. Il successo del programma è confermato dal fatto che l’80% degli studenti trova lavoro subito dopo il diploma, portando innovazione non solo nelle Langhe, ma ovunque servano nuove visioni del turismo.