
Torino – Parla il maestro elementare aggredito nel video dai maranza: “Siamo scossi, ho denunciato chi mi ha minacciato”
A Torino continua a far discutere il caso del maestro aggredito da un gruppo di giovani “maranza”, dopo la diffusione di un video che ha rapidamente fatto il giro dei social. L’insegnante, Gianni, appare ancora profondamente turbato per quanto accaduto e racconta di vivere da giorni in uno stato di ansia e paura insieme alla sua famiglia.
L’episodio risale a pochi giorni fa: il docente, che lavora in una scuola del capoluogo piemontese da oltre vent’anni, è stato affrontato all’uscita dall’istituto da un gruppo di ragazzi che lo hanno insultato e minacciato in modo aggressivo. A guidare la spedizione sarebbe stato un influencer conosciuto sui social come Don Alì, un giovane di origini marocchine cresciuto a Torino, con oltre duecentomila follower su Instagram.
Nel filmato si vede il maestro circondato da alcuni giovani che lo accusano di aver maltrattato un bambino, presunto parente di uno di loro. Le minacce lanciate nel video sono chiare e inquietanti: i ragazzi lo avvertono che “la prossima volta non ci saranno più parole, ma fatti”. Le immagini, diventate virali in poche ore, hanno suscitato grande indignazione e solidarietà nei confronti dell’insegnante, ma anche un’ondata di paura per lui e per i suoi cari.
Il maestro ha raccontato al Corriere della Sera di non conoscere affatto i suoi aggressori e di non avere alcun legame con loro o con il presunto bambino citato nel video. «Non li avevo mai visti prima — ha spiegato —. Insegno qui da vent’anni, chi mi conosce sa bene come lavoro e che tipo di persona sono». Ha anche negato con forza le accuse, definendole completamente infondate.
Dopo l’aggressione e le minacce ricevute online, Gianni ha deciso di sporgere denuncia. Si è rivolto a un avvocato per avviare un’azione legale contro chi lo ha esposto pubblicamente e lo ha minacciato. «Siamo molto scossi — ha raccontato —. Negli ultimi giorni abbiamo cambiato abitudini: ora, per precauzione, anche i nonni accompagnano e vanno a prendere mia figlia all’asilo. Non ci sentiamo più tranquilli».
L’uomo sottolinea di non aver mai avuto problemi simili in tanti anni di insegnamento e di non comprendere come sia potuto finire al centro di un attacco del genere, forse organizzato per creare contenuti sensazionalistici sui social. «Non so se sia stata una messinscena o un gesto premeditato — ha dichiarato —, ma non possiamo accettare che simili intimidazioni vengano normalizzate».
Le forze dell’ordine stanno ora approfondendo la vicenda per verificare le responsabilità dei partecipanti al video e accertare se dietro l’aggressione ci sia stata una pianificazione mirata.