
Il valore umano dei dati: conclusa con successo a Torino la DAMA Italy Annual Convention 2025
Si è conclusa con successo, a Torino, presso l’Environment Park, l’edizione 2025 della DAMA Italy Annual Convention (DIAC).
L’evento, promosso da DAMA Italy con il patrocinio del Comune di Torino, ha riunito professionisti, accademici e istituzioni per confrontarsi sul tema “Data for Good: i dati al servizio del bene comune”, esplorando come l’uso responsabile dell’informazione possa generare valore sociale concreto. Con oltre 350 partecipanti tra presenze fisiche e collegamenti da remoto, la Convention ha confermato la sua centralità nel panorama nazionale. L’evento non ha celebrato la tecnologia, ma l’impatto umano dei dati, intesi come possibilità di generare impatti positivi, migliorare i servizi pubblici e rafforzare la qualità della vita.
Simona Di Felice, membro del Comitato Scientifico e Lead Media & Communications di DAMA Italy, alla quale è stata affidata la conduzione, ha aperto i lavori dando il tono alla giornata: «Data for Good: tre parole semplici, ma che racchiudono una visione».
Il Dato: Dall’Altruismo Costituzionale alla Sovranità Digitale
La prima sessione ha inquadrato il dibattito nel contesto legislativo e politico. Nino Letteriello, Presidente di DAMA Italy, ha ricordato che «Il dato non deve essere solo patrimonio aziendale, ma valore comune», un impegno che pone il data manager al servizio della comunità.
Mario Nobile, Direttore Generale di AgID, ha offerto un’analisi approfondita del Data Governance Act e del concetto di Data Altruism. Nobile ha chiarito che «Altruismo significa condividere dati per ottenere risultati comuni”, esortando a leggere tale principio alla luce dei valori sanciti dalla Costituzione italiana.
Sul ruolo istituzionale dei dati, Marco Porcedda, Assessore alla Legalità e Sicurezza del Comune di Torino, ha dichiarato che la città è passata da una società data-driven a una “data-embedded”, in cui il dato è una componente strutturale. L’Assessore ha sottolineato che i Comuni devono trasformare la mole crescente di informazioni «in servizi utili, capaci di semplificare il rapporto con l’amministrazione e migliorare la vita dei cittadini».
L’Innovazione: Il Peso del Bit e la Terza Via Etica dell’AI
I keynote speech hanno elevato il dibattito sulle frontiere della tecnologia. Massimiliano Nicolini (Olitec, Olimaint) ha introdotto una riflessione strategica sul “peso del Bit”, evidenziando che «Il futuro della tecnologia non sarà giudicato solo da ciò che può fare, ma dal costo fisico necessario a farlo». Emanuela Girardi (Founder POP AI, Presidente ADRA) ha illustrato la “terza via europea” nello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, orientata a robotica, sanità, industria e settori strategici ad alto valore aggiunto.
Le Roundtable: Dati come Infrastruttura di Cura e di Governo
Le due tavole rotonde hanno applicato il Data for Good a contesti di impatto cruciale, definendo nuovi paradigmi di governance:
“Dati per il Governo del Territorio”: La sessione ha visto il confronto tra la Prof.ssa Michela Milano (Alma AI), esperta di modelli prescrittivi e AI etica, e Letizia Sampoli (Cerved), che sviluppa indicatori solidi per l’interpretazione dei rischi ambientali. Il focus si è spostato sulla fiducia e trasformazione, dove i dati emergono come una nuova infrastruttura di governo del territorio;
“Dati e salute”: La roundtable, con Mario Alparone (Finpiemonte), Simona Scaini (Sigmund Freud University) e Alessandro Di Pietro (Aindo), ha ribadito il ruolo dei dati come leva per l’innovazione sanitaria. Alparone ha evidenziato l’importanza di rendere i dati più accessibili per ottimizzare la sanità e migliorare la pianificazione. Di Pietro ha mostrato come i dati sintetici rappresentino una soluzione economica e rapida per sviluppare nuove terapie e farmaci. La conclusione è stata netta: il dato diventa un atto di responsabilità verso pazienti e sistema Paese.
La Community come Motore di Conoscenza e il Patto Collettivo
Il pomeriggio ha valorizzato l’impegno dei professionisti:
Franco Francia ha presentato i risultati del DAMA Italy Survey 2025, dedicato al settore Energy & Utilities, dimostrando come una governance solida sia un fattore abilitante per l’innovazione e la sicurezza delle infrastrutture critiche;
Il White Paper congiunto DAMA Italy – PMI NIC, presentato da Egle Romagnolli e Davide La Valle, ha stabilito che «il successo di un’iniziativa AI non dipende solo dalla tecnologia, ma da una gestione attenta dei dati, dei rischi, dei processi e delle competenze».
Una parte centrale della giornata è stata dedicata alla valorizzazione delle attività che animano la community durante tutto l’anno, testimonianza concreta del ruolo di DAMA Italy come ecosistema vivo e dinamico. I progetti che rappresentano il cuore pulsante dell’Associazione sono stati ricordati: le iniziative DAMA Class e Brain Dates si configurano come percorsi formativi e occasioni di apprendimento strutturato per chi vuole affinare competenze e approcciare il data management con rigore e metodo. Sono state evidenziate anche MaDAMA – Women & Data Talk, i DAMA Cheers e il Book Club, che completano l’offerta per la crescita continua della community. Tali attività testimoniano come la community non sia soltanto un insieme di professionisti, ma un luogo in cui si costruisce competenza e si crea conoscenza condivisa.
I DAMA Italy Awards hanno chiuso la giornata celebrando il contributo volontario dei soci e premiando le migliori Tesi 2025. Mario Vellella ha sottolineato come il Premio Tesi rappresenti un ponte concreto tra accademia e professione. Il messaggio conclusivo, affidato a Nino Letteriello e a Simona Di Felice, ha lasciato un patto: la community non si eredita, si costruisce.
Il DIAC 2025 ha riaffermato che i dati non sono mai neutrali, sono il riflesso delle scelte che facciamo, ponendo la sfida: «Che tipo di società vogliamo costruire facendo leva sui dati?».
L’appuntamento con il futuro è già fissato: DIAC 2026 si terrà il 26 novembre 2026 a Milano, presso Palazzo Lombardia – Auditorium Testori.