
Ecco le banche italiane più sicure: da Credem a Mediolanum a Intesa San Paolo – La nuova classifica BCE
La Banca Centrale Europea ha diffuso i nuovi requisiti di capitale P2R validi dal 2026, uno strumento chiave per valutare la rischiosità specifica di ogni istituto di credito. Questo parametro indica la quantità di capitale aggiuntivo che le banche devono tenere da parte per coprire rischi non previsti dal primo pilastro regolamentare, come eventuali criticità nella qualità dei prestiti, nella gestione interna o nei controlli aziendali. L’analisi di quest’anno evidenzia un quadro complessivamente stabile: il sistema bancario europeo mantiene livelli robusti di liquidità e solidità patrimoniale nonostante un contesto internazionale segnato da tensioni geopolitiche e incertezza economica.
All’interno della nuova valutazione della BCE, il panorama italiano si distingue con performance particolarmente solide, e tra gli istituti spicca ancora una volta Credem. La banca emiliana ottiene infatti un P2R dell’1,25%, il valore più basso tra tutti gli istituti nazionali e uno dei più contenuti nel confronto europeo. Questo indicatore riflette un profilo di rischio molto moderato e testimonia una gestione accurata del credito, una struttura patrimoniale ben equilibrata e controlli interni considerati efficienti dalla Vigilanza.
Immediatamente dietro si posizionano Banca Mediolanum, che registra un requisito aggiuntivo dell’1,50%, e Intesa Sanpaolo, stabile all’1,65%. Entrambe si confermano tra le realtà più solide del Paese, con un mix efficace di redditività, capacità di assorbimento delle perdite e processi di gestione del rischio giudicati maturi. A breve distanza seguono FinecoBank e UniCredit, entrambe valutate con un P2R del 2%, un livello che rientra pienamente negli standard considerati prudenti e che mostra una gestione coerente con il quadro regolamentare.
La graduatoria prosegue con Banco BPM, il Credito Cooperativo Italiano, il gruppo Iccrea, Bper e Monte dei Paschi di Siena, tutti con valori compresi tra il 2,25% e il 2,40%. Anche questi istituti, pur collocandosi su livelli leggermente più alti, rientrano in un range che la BCE considera adeguato e che non segnala criticità strutturali. Il risultato complessivo è quello di un sistema bancario nazionale percepito come affidabile e stabile, capace di mantenere un profilo di rischio complessivamente moderato nel contesto dell’Unione Bancaria.
Ecco la classifica (fonte BCE)
