
La Finlandia sfrutta il calore dei Data Center per riscaldare le case: ecco la risorsa del futuro
La Finlandia sta trasformando un problema energetico in un’opportunità: invece di disperdere nell’ambiente il calore generato dai data center, lo convoglia nelle reti di teleriscaldamento, riducendo consumi e emissioni grazie a infrastrutture già presenti sul territorio. Nei Paesi nordici, dove l’inverno è estremo, questo modello risulta particolarmente efficace. Il teleriscaldamento distribuisce acqua molto calda attraverso tubature sotterranee, e in Finlandia diversi data center sono diventati fornitori stabili di energia termica.
A Mantsalä, un impianto da 75 megawatt riscalda migliaia di abitazioni, mentre a Espoo il maxi progetto di Microsoft è destinato a coprire quasi metà del fabbisogno cittadino. Il processo di recupero parte dall’acqua tiepida usata per raffreddare i server, che viene inviata a sistemi di pompaggio termico in grado di estrarre energia. L’acqua, poi scaldata fino a superare i 100°C, può essere immessa nella rete urbana. Secondo il sindaco di Espoo, questa tecnologia consente di trasformare l’elettricità in calore con grande efficienza, colmando un divario che spesso rende difficoltosa la produzione di calore pulito.
Gli esperti, però, ricordano che il riutilizzo del calore non elimina del tutto l’impatto climatico dei data center, che restano forti consumatori di energia. Con l’aumentare della richiesta di potenza di calcolo, soprattutto per l’intelligenza artificiale, si stanno moltiplicando nuovi progetti, come quello da 150 megawatt annunciato da Polarnode.
I benefici sono evidenti: emissioni ridotte e costi più stabili, grazie a una fonte di calore continua che non dipende dalle condizioni climatiche. Secondo alcune analisi, entro il 2050 il potenziale europeo di calore recuperabile potrebbe quadruplicare. Rimangono però sfide non trascurabili: il grande fabbisogno elettrico dei data center e la difficoltà di collegare strutture spesso periferiche alle reti urbane.
La Finlandia mostra una strada praticabile per rendere più sostenibile la crescita dell’infrastruttura digitale, soprattutto nelle regioni fredde dove il bisogno di riscaldamento è elevato.