
Torino – L’India si prende anche ItalDesign . Dopo Pininfarina e Iveco gli indiani acquistano n’altra azienda storica
A Torino cambia ancora il panorama dell’automotive: dopo Pininfarina entrata nell’universo Mahindra e dopo il passaggio di Iveco sotto il controllo di Tata, anche Italdesign si prepara a un nuovo proprietario proveniente dall’India. Audi ha infatti avviato un accordo con Ust, gruppo con sede legale negli Stati Uniti ma controllato da capitali indiani, per la vendita di una quota di maggioranza, stimata tra il 65 e il 70% e valutata intorno ai 150 milioni di euro.
La cessione arriva al termine di un anno complesso per il colosso tedesco, impegnato a fronteggiare le difficoltà del mercato elettrico e un piano di riduzione del personale. Italdesign, con 1.300 dipendenti e un indotto significativo, resta una realtà di valore: fattura 330 milioni e ha margini solidi, pur con costi elevati. Audi parla di una scelta volta a «valorizzare» l’azienda, inserendo un socio in grado di ampliare il raggio d’azione della storica società di Moncalieri.
Secondo Geoffrey Bouquot, direttore tecnico di Audi, Ust potenzierà la struttura esistente e contribuirà ad aprire nuovi sbocchi commerciali, mentre la casa tedesca manterrà una partecipazione di minoranza per consolidare una cooperazione da cui dipende gran parte delle commesse di Italdesign, ancora fortemente connessa al gruppo Volkswagen.
L’annuncio è stato comunicato ai rappresentanti dei lavoratori, che hanno ricevuto rassicurazioni sul mantenimento dell’occupazione per quattro anni. Ma molti interrogativi restano aperti: Ust è una multinazionale specializzata nella digital transformation, con attività nell’automotive soprattutto sul fronte dei servizi informatici, non della progettazione. Per questo i sindacati chiedono maggiore chiarezza sul futuro industriale e sulle competenze che il nuovo proprietario porterà realmente in campo.
Anche l’Unione Industriali esprime prudenza: “Sicuramente i cambiamenti come quello annunciato oggi sulla catena di controllo di Italdesign e l’incertezza ne deriva, sono fonte di preoccupazione in un momento – ha dichiarato al Corriere il presidente Marco Gay – ” Ma l’attenzione di un grande gruppo come Ust, il fatto che Lamborghini resti nella compagine azionaria, ci dicono che ci sono opportunità di crescita per il territorio”.
Per Italdesign si apre dunque una nuova fase: dopo oltre mezzo secolo di storia, il car design torinese si trova a ripartire con capitali indiani, in un contesto globale in continua trasformazione.