
Il Papa alla messa di Natale: “Pensiamo alle tende di Gaza. Fragile è la carne delle popolazioni inermi”
Nel giorno di Natale 2025 Papa Leone XIV ha presieduto personalmente la Messa celebrata nella Basilica di San Pietro, segnando una scelta significativa rispetto alla prassi consolidata degli ultimi decenni.
A partire dal pontificato di Paolo VI, infatti, la celebrazione liturgica del mattino di Natale era stata solitamente affidata a un cardinale, mentre il Papa si riservava il tradizionale messaggio e la benedizione Urbi et Orbi. L’ultimo Pontefice ad aver celebrato la messa diurna era stato Giovanni Paolo II nel 1994. Alle ore 12, come previsto, Leone XIV si è poi affacciato dalla Loggia delle Benedizioni per rivolgersi ai fedeli di Roma e del mondo intero.
Durante l’omelia, il Papa ha posto al centro della riflessione il tema della sofferenza umana e della responsabilità dei cristiani nel non restare indifferenti davanti al dolore degli altri. Ha richiamato un insegnamento di Papa Francesco
“Come scrisse l’amato Papa Francesco: ‘A volte sentiamo la tentazione di essere cristiani mantenendo una prudente distanza dalle piaghe del Signore. Ma Gesù vuole che tocchiamo la miseria umana, che tocchiamo la carne sofferente degli altri. Aspetta che rinunciamo a cercare quei ripari personali o comunitari che ci permettono di mantenerci a distanza dal nodo del dramma umano, affinché accettiamo veramente di entrare in contatto con l’esistenza concreta degli altri e conosciamo la forza della tenerezza’”.
Poi, il Papa ha aggiunto: “Il Verbo ha stabilito fra noi la sua fragile tenda. E come non pensare alle tende di Gaza, da settimane esposte alle piogge, al vento e al freddo, e a quelle di tanti altri profughi e rifugiati in ogni continente, o ai ripari di fortuna di migliaia di persone senza dimora, dentro le nostre città? Fragile è la carne delle popolazioni inermi, provate da tante guerre in corso o concluse lasciando macerie e ferite aperte. Fragili sono le menti e le vite dei giovani costretti alle armi, che proprio al fronte avvertono l’insensatezza di ciò che è loro richiesto e la menzogna di cui sono intrisi i roboanti discorsi di chi li manda a morire”.